Spesso quando nuotiamo in mare se ci imbattiamo in un banco di alghe tendiamo a fare gli schizzinosi, e ad allontanarci sdegnati. Quello che però forse sottovalutiamo è che questo tipo di flora marina svolge un ruolo molto più importante di quello che potremmo pensare. Un caso emblematico da questo punto di vista è rappresentato per esempio dalla posidonia, anche chiamata “il polmone degli oceani”. Scopriamo dunque insieme tutte le sue caratteristiche e il ruolo, preziosissimo, che svolge per gli habitat marini (che come sappiamo sono purtroppo sempre più esposti all’inquinamento legato alle attività umane).
Indice
- Cos’è la posidonia
- Caratteristiche biologiche
- I benefici della posidonia
- L’assorbimento di CO2
- La protezione delle spiagge
- Acque più limpide
Cos’è la posidonia
La Posidonia oceanica è una specie di pianta marina (endemica nel nostro Mar Mediterraneo) che fa parte del gruppo delle angiosperme marine e che condivide diverse caratteristiche con molte piante terrestri a livello di fusto e di foglie.
Questo gruppo ha subito una affascinante evoluzione storica nel corso del tempo, con un’origine che risale al tardo periodo Mesozoico, precisamente tra 140 e 65 milioni di anni fa. Dai loro antenati terrestri fino alla Posidonia odierna, tali piante subacque hanno subito cambiamenti e adattamenti per sopravvivere e prosperare nelle condizioni marine del mare. Le angiosperme marine sono state costrette a sviluppare adattamenti specifici per vivere sott’acqua, tollerare la salinità dei mari, prosperare in un ambiente in costante movimento a causa del moto ondoso e effettuare l’impollinazione subacquea. Grazie alle sue caratteristiche specifiche la posidonia è così riuscita a prosperare in tutti gli oceani, eccezion fatta per l’Oceano Artico dove le temperature troppo rigide ne impediscono la crescita.
Caratteristiche biologiche
Da un punto di vista prettamente biologico, la Posidonia è una pianta da fiore che appartiene alla famiglia delle Posidoniaceae. La posidonia si caratterizza per avere foglie lunghe e strette che si diffondono lungo il fondo, raggruppate in fascetti, e sono ancorate al fondale marino tramite i cosiddetti rizomi.
Si tratta di una pianta molto longeva, in grado di vivere e prosperare per centinaia di anni, con una crescita molto lenta di una manciata di centimetri all’anno. Alcuni esemplari, a seconda della loro età, possono formare grandi strutture di rizomi morti e sedimenti sul fondale, chiamate matte, che sono molto simili alle barriere coralline. A differenza delle alghe, la Posidonia si riproduce attraverso la formazione di frutti e semi che vengono dispersi dalle correnti marine. I suoi frutti galleggianti emergono in primavera e vengono volgarmente chiamati “olive di mare“.
I benefici della posidonia
Si tratta di un’alga preziosissima per gli ecosistemi terresti e, proprio per questo, dovrebbe essere il più possibile preservata dai rischi ambientali.
L’assorbimento di CO2
Come molte altre piante marine, una delle sue funzioni biologiche più importanti è la sua capacità di assorbimento di anidride carbonica: parte del carbonio presente nell’atmosfera diventerà parte delle strutture e della biomassa della pianta. Col tempo, una gran parte di questa biomassa muore e viene sepolta nei sedimenti sotto la prateria di posidonia, all’interno della pianta. Questo carbonio rimane così “sequestrato” all’interno della pianta, accumulandosi con il passare del tempo. Ciò aiuta a mitigare gli effetti della CO2 come gas serra causa del riscaldamento globale. Ma non finisce qui.
Le distese (o praterie) di Posidonia marina sono un ecosistema importantissimo capace di generare elevate quantità di ossigeno per l’ambiente. D’altra parte, come qualsiasi altra pianta, anche la posidonia assorbe CO2 ed emette ossigeno al contempo. Si stima che un ettaro di Posidonia nelle Isole Baleari sia capace di produrre 5 volte più ossigeno di un ettaro di foresta pluviale amazzonica.
La protezione delle spiagge
Un altro aspetto fondamentale legato alla posidonia è la sua capacità di contrastare l’erosione delle spiagge. In inverno, l’accumulo di foglie lungo la spiaggia, noto come banquette, è capace di stabilizzare i sedimenti del litorale e di conseguenza di diminuire l’effetto delle onde sulla costa. Inoltre, le conchiglie e i carapaci degli organismi calcarei e delle alghe epifite sulle foglie di Posidonia si integrano nel substrato accumulato, creando così spiagge più bianche.
Ci sono anche altri fattori positivi legati alla presenza della posidonia che non andrebbero in alcun modo sottovalutati. Si pensi ad esempio al loro valore per gli ecosistemi: le condizioni uniche generate dalle praterie di Posidonia forniscono habitat essenziali per una grande diversità di specie marine, tra cui pesci, crostacei, molluschi e altri organismi. Molte di queste specie sfruttano i nutrienti e la protezione delle praterie per crescere durante le prime fasi della loro vita, quando sono più vulnerabili dagli agenti esterni o dai loro naturali predatori.
Acque più limpide
La posidonia svolge infine un ruolo importante a livello di qualità dell’acqua. Le praterie di posidonia marina impediscono il sollevamento dei sedimenti dal fondale, stabilizzando il substrato e mantenendo le acque limpide e trasparenti. Dulcis in fundo: la loro intolleranza ai cambiamenti che avvengono intorno a loro serve come eccellente indicatore della qualità dell’acqua. La presenza di posidonia, insomma, è un segnale che la balneazione è sicura.