Le centrali a biomasse possono giocare un ruolo di primaria importanza nella transizione energetica ed ecologica che questo pianeta deve intraprendere, se vuole essere in grado di fronteggiare il surriscaldamento globale. Esse sono infatti un elemento chiave dell’energia verde. La biomassa rappresenta una risorsa impareggiabile per tutelare il benessere del nostro pianeta. La crisi climatica che stiamo già vivendo e i costi – nonché le emissioni – del settore produttivo in costante aumento, stanno lentamente impoverendo il nostro mondo. È ormai di fondamentale importanza trovare alternative ecologiche che possano contribuire a creare un futuro più green per tutti.
Può interessarti anche: “Fotovoltaico con accumulo conviene davvero?“
Cosa sono e come funzionano le centrali a biomasse
Una centrale a biomassa altro non è che una tipologia di polo di produzione energetico, termico oppure elettrico, che sfrutta l’energia rinnovabile ricavata dalle biomasse. La sua utilità è che ci consente di evitare di bruciare fonti fossili. Convertire il sistema di approvvigionamento elettrico puntando su biocombustibili come la materia organica appositamente trattata è una strada, rapida e diretta, per condurci alla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili.
Le centrali a biomasse sono in grado di produrre energie rinnovabili pulite, a emissioni zero. Questo è un vantaggio eccezionale. Da una parte, ci permettono di evitare l’accanimento sulle finite risorse ambientali che il pianeta custodisce e, dall’altro, alleggeriscono l’annoso problema dello stoccaggio dei rifiuti.
Il funzionamento delle centrali a biomasse
Il funzionamento delle centrali a biomasse è piuttosto semplice. In gran parte, avviene direttamente in natura, sfruttando i benefici del sole. Il processo di conversione in energia parte dalla fotosintesi clorofilliana, che trasferisce l’energia solare nelle piante immagazzinandola sotto forma di energia chimica.
Quando gli animali si cibano mangiando le piante, la assorbono a loro volta. Bruciando gli scarti di origine animale e vegetale, si rilascerà calore e si otterrà una quantità di anidride carbonica del tutto simile a quella emessa in natura attraverso un regolare processo di fotosintesi.
Affinché tutto avvenga correttamente, però, è importante trattare in maniera corretta le biomasse, seguendo step precisi, al fine di ottenere uno stato di materia utilizzabile. I rimasugli organici vengono infatti dapprima stoccati e poi trasformati per ricavare combustibile, solitamente in forma di cippato. Questo viene poi inserito in un apposito forno per combustione. Il calore così sprigionato produce vapore e questo si incanala nelle tubature della caldaia, in modo da mettere in azione le turbine. Tale diffusione mette in moto il generatore e restituisce energia elettrica, spendibile sia in impianti domestici sia in sistemi industriali.
A processo concluso, il vapore acqueo proveniente dalla turbina diventa liquido, grazie all’azione di un condensatore. Per stoccarlo, lo si invia di nuovo al serbatoio di deposito.
Che cos’è la biomassa
Indichiamo con il termine biomassa, usato indistintamente anche al plurale, qualsiasi materiale organico di provenienza naturale (animale o vegetale). Il numero di risorse così definibili è davvero molto ampio. Rifiuti organici urbani, residui di legna da ardere, sterco animale, scarti dell’industria agroalimentare, oli vegetali, paglia, alghe marine e tantissimi altri prodotti. Parliamo di materiali riciclabili, non nocivi, dalla cui combustione si ricava energia utilizzabile per qualsiasi esigenza. Tutti sono convertibili e papabili per illuminare e fornire potenza alle apparecchiature elettroniche.
Tutti i vantaggi, e qualche svantaggio, delle centrali a biomasse
Dopo aver visto definizione e funzionamento delle centrali a biomasse, andiamo ad approfondire le ragioni per le quali esse comportano dei vantaggi rispetto ai metodi di produzione energetica più tradizionale, e sottolineiamo anche qualche svantaggio.
I principali vantaggi riscontrabili nello sfruttamento di una centrale di questo tipo sono, come già evidenziato, l’ecosostenibilità del sistema e, conseguentemente, il forte impatto positivo che l’impianto possa portare, tanto nell’immediato quanto sul lungo termine, all’intero pianeta su cui viviamo. La biomassa è pulita a tutti gli effetti e può entrare nello stesso segmento dell’energia solare o di quella eolica. Si tratta di una fonte rinnovabile facilmente reperibile, che riutilizza materiali già in circolo. Per farne uso, non occorre estrarre materie prime dal sottosuolo.
Fare uso della biomassa consente di ridurre, in maniera considerevole, la dipendenza dalle fonti di natura fossile. Questa fonte energetica non incide sul riscaldamento globale e non emette gas serra. La quantità di anidride carbonica sprigionata dal corretto funzionamento delle centrali a biomasse rimane sempre pari. La loro combustione non restituisce infatti altro se non la CO2 già presente nel materiale organico bruciato.
Come si pareggiano queste emissioni? Grazie all’assimilazione dell’ anidride carbonica portata a termine da nuovi organismi attraverso la cattura del carbonio. Il ciclo virtuoso delle centrali a biomasse è continuo ed ecologico.
Possiamo dare nuova vita ai rifiuti presenti in natura, minimizzando il sovraccarico delle discariche e riducendo drasticamente il livello generale di inquinamento. La produzione di energia tramite biomassa è programmabile con facilità e non prevede l’uso di tecnologie complesse o particolarmente sofisticate. Non va poi dimenticato che i costi sono contenuti, oltre che esenti da imposte. I vantaggi di questo sistema produttivo sono dunque considerevoli. E per quanto riguarda gli svantaggi?
Gli svantaggi più significativi
Come ogni progresso tecnologico, le centrali a biomasse presentano anche alcuni svantaggi, almeno in questa fase. I più significativi sono riassumibili nei bullet points dell’elenco sottostante:
- un costo di installazione iniziale non indifferente;
- procedure per autorizzazione iniziale lente e tortuose;
- necessità di regolare rifornimento di biomassa;
- bassa densità energetica. In altre parole, per produrre la stessa quantità di energia ricavabile da sorgenti fossili occorrono un maggior coinvolgimento di mezzi di trasporto e una loro più lunga movimentazione.
Può interessarti anche: “Olio di colza: una nuova frontiera per i bio-carburanti?“