Non giriamoci troppo intorno: nell’ultimo secolo l’utilizzo di combustibili fossili (il petrolio, il carbone, il gas naturale) è stato in grado di devastare il pianeta Terra, contribuendo in maniera considerevole al riscaldamento globale e più in generale all’inquinamento dell’aria che respiriamo. Questi combustibili hanno alimentato la nostra società per decenni, ma questo non significa certo che non possa esistere un’alternativa altrettanto valida e, soprattutto, sostenibile.
In tempi più recenti, infatti, scienziati e ricercatori sono stati in grado di sviluppare nuove soluzioni, i cosiddetti carburanti sintetici, che potrebbero venire sostituiti in futuro prossimo alle fonti di energia non rinnovabile inquinanti
Indice
- Cosa sono i carburanti sintetici
- Riduzione delle emissioni di gas serra (C02)
- La diversificazione delle fonti di energia
- La compatibilità con le infrastrutture già esistenti
- La migliore qualità dell’aria
- Utilizzo in settori difficili da elettrificare
- Gli svantaggi dei combustibili sintetici
Cosa sono i carburanti sintetici
Si tratta di carburanti neutri di anidride carbonica (CO2) ottenuti dall’idrogeno.
I carburanti sintetici vengono prodotti attraverso fonti di energia rinnovabile tramite un processo che genera un gas o un liquido: ecco dunque che proprio alla luce di questa caratteristica siamo in grado di immagazzinare energia rinnovabile trasportandola a prezzi molto più convenienti rispetto al passato. I combustibili sintetici possono insomma essere utilizzati come riserva quando scarseggia la produzione di energia solare o eolica, ma anche per rispettare le limitazioni regionali sulla produzione di energia rinnovabile. Inoltre, proprio grazie all’energia rinnovabile è potenzialmente possibile produrre carburanti sintetici in modo illimitato.
Vediamo dunque quale sono gli effetti concreti dell’utilizzo dei carburanti sintetici e qual è la relativa connessione con i livelli di inquinamento
1. Riduzione delle emissioni di gas serra
I carburanti sintetici possono essere prodotti utilizzando fonti di energia rinnovabile, come l’energia solare o eolica, per alimentare il processo di sintesi. Per produrre l’e-fuel serve per l’esempio l’energia elettrica, che si ottiene in ogni caso da fonti pulite e per la cui produzione è sufficiente un processo chimico-fisico.
Questo riduce significativamente le emissioni di gas serra durante la produzione rispetto ai carburanti convenzionali basati su petrolio. Inoltre, l’uso di carburanti sintetici nei veicoli può contribuire a ridurre le emissioni di CO2 perché la combustione di questi carburanti emette molto meno carbonio rispetto ai carburanti fossili.
2. La diversificazione delle fonti di energia
I carburanti sintetici offrono una fonte di energia alternativa ai carburanti fossili, riducendo così la dipendenza da risorse non rinnovabili. Questa diversificazione delle fonti di energia può contribuire a ridurre la vulnerabilità delle economie nazionali alle fluttuazioni dei prezzi del petrolio e, al contempo a migliorare la sicurezza energetica. Quando si dice “prendere due piccioni con una fava”.
3. La compatibilità con le infrasttrutture già esistenti
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, per poter utilizzare i carburanti sintetici avremo bisogno delle medesime infrastrutture che già utilizzavamo in precedenza con i combustibili fossili. I veicoli e le reti di distribuzione di carburante sono infatti già predisposti per accogliere questa importante innovazione. Si tratta di un elemento non da poco, perché significa che non ci sarà bisogno di apportare modifiche significative all’infrastruttura esistente per utilizzare questi carburanti. Rappresentano, in definitiva, una soluzione facilmente attuabile.
4. La migliore qualità dell’aria
Il loro utilizzo può contribuire in linea di massima a migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane riducendo i problemi di salute legati all’inquinamento atmosferico.
5. Utilizzo in settori difficili da elettrificare
Alcuni settori, come l’aviazione, il trasporto marittimo e l’industria pesante, sono difficili da elettrificare direttamente a causa delle loro esigenze energetiche specifiche e delle loro caratteristiche intrinseche. I carburanti sintetici offrono un’opzione per decarbonizzare questi settori, consentendo di ridurre le emissioni di gas serra senza dover apportare modifiche radicali alle tecnologie esistenti.
Gli svantaggi dei combustibili sintetici
Purtroppo, come si dice, non tutto è oro quel che luccica. Anche questo tipo di risorsa energetica, infatti, presenta alcuni problemi, più o meno gravi e più o meno risolvibili.
Pensiamo ad esempio ai costi di produzione, che sono attualmente molto più elevati rispetto ai combustibili classici (sono praticamente il doppio). Oggi l’elettrolisi è un processo di per sé piuttosto caro, ma secondo la EFuel Alliance i suoi costi potrebbero essere destinati a diminuire in futuro grazie all’aggiornamento costante dei processi industriali.
Inoltre, come riportato dall’organizzazione T&E (Transport & Environment) si stima che la benzina sintetica potrebbe venire a costare più di 2,80 euro al litro a partire dal 2030, vale a dire circa 50 centesimi in più della benzina tradizionale. Facendo i calcoli, dunque, risulta che avere un’auto a benzina sintetica in futuro potrebbe costringersi ad una spesa fino a oltre 2.300 euro in più all’anno. Cifre che, evidentemente, non tutti si possono permettere.
Infine, per quanto riguarda le emissioni, seppur più green rispetto alla benzina normale, anche questo tipo di combustibili ha un impatto sull’ambiente. Secondo alcuni studi, infatti, i livelli di emissione di ossidi di azoto (NOx) dei combustibili sintetici sono comunque paragonabili a quelli registrati sulle automobili che vengono alimentate dai combustibili fossili. Diverso invece è il discorso per le emissioni di anidride carbonica, come già sottolineato in precedenza.