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Bici a idrogeno: innovazione e mobilità sostenibile tutta made in Italy

Bicicletta sul muro
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L’Italia a volte è in grado di regalarci enormi soddisfazioni, e questo discorso vale ovviamente anche per la scelta da parte di una realtà Made in Italy di puntare sulle bici a idrogeno. Questa pregevole iniziativa potrebbe rappresentare un’importante rivoluzione dal punto di vista della mobilità sostenibile. Vediamo insieme come funzionano esattamente queste bici e perché si tratta di un mezzo di trasporto così interessante.

Indice contenuti

Cos’è una bici a idrogeno

Le bici a idrogeno potrebbero rappresentare il futuro della mobilità sostenibile: ecco tutto quello che devi sapere.
Un ciclista che guarda un panorama

Si tratta di biciclette che rappresentano una scelta davvero molto innovativa per coloro che cercano alternative sostenibili nel settore della mobilità urbana, offrendo una soluzione pratica ed ecologica per il futuro della mobilità personale.

Sono infatti prodotti il cui funzionamento è basato su una cella a combustibile, una tecnologia che utilizza le reazioni chimiche che avvengono tra ossigeno e idrogeno allo scopo di generare energia e calore.

Come funziona una bici a idrogeno

La prima fase è quella relativa all’immagazzinamento dell’idrogeno, che viene accumulato all’interno di serbatoi ad alta pressione, di norma posizionati nel telaio del mezzo su due ruote. Quando l’idrogeno passa all’interno della cella combustibile questo elemento reagisce con l’ossigeno presente nell’aria: la reazione comporta la separazione tra elettroni e nuclei di idrogeno viaggiando attraverso un circuito esterno capace di generare elettricità.

Perché proprio l’idrogeno?

Dobbiamo necessariamente ricordare che quasi tutte le biciclette elettriche di oggi utilizzano batterie agli ioni di litio, che di solito richiedono materiali inquinanti o rari per essere prodotte. Per quanto i produttori di batterie abbiano cercato di limitare la quantità di tali minerali, siamo pur sempre ancora dipendenti da fornitori di pochi Paesi (come ad esempio la Cina) che utilizzano a volte metodi non etici per procurarsi i materiali necessari per produrre queste batterie.

Al contrario, l’idrogeno è l’elemento più abbondante sul pianeta Terra e può essere persino prodotto nel proprio soggiorno o cucina utilizzando un piccolo generatore di idrogeno. Basti pensare che di questo tipo di di prodotti se ne trovano facilmente anche su Amazon.

Similmente a un caricatore a muro per una e-bike a batteria, in aggiunta, la macchina di elettrolisi di una bici a idrogeno può essere alimentata a energia solare, il che significa che si andrà ad utilizzare energia gratuita e pulita al 100% per produrre carburante. Per generare del carburante, letteralmente, basta giusto un po’ d’acqua.

Il caso Remoove

L’azienda nostrana Remoove ha proprio di recente cominciato a importare questi prodotti e prevede che il prezzo di una singola bicicletta per uso personale, incluso il kit per la ricarica domestica, si potrà aggirare indicativamente tra i 3.800 e i 4.500 euro.

Per un prodotto simile la ricarica domestica dovrebbe richiedere appena 20 cl di acqua e avvenire in soli 10 secondi. Attualmente, ci sono alcune variabili legate ai costi di importazione, ma si prevede di definire il prezzo finale e avviare la vendita al pubblico entro la fine dell’estate 2024.

L’azienda italiana, grazie alla collaborazione con rinomati brand del settore come Van Raam, Pfautec e PF Mobility, offre inoltre ai suoi clienti una vasta selezione di biciclette elettriche speciali e inclusive. Questi modelli non solo rappresentano una grande opportunità per creare una società più accessibile, ma sono anche una scelta etica e sostenibile che non può che fare del bene al nostro pianeta Terra.

Alpha Neo

Il primo vero esempio a livello mondiale di bici a idrogeno è in realtà nato nei Paesi Baschi, in Spagna. Ideata e realizzata dall’azienda Pragma Mobility di Biarritz, la bicicletta Alpha Neo presenta numeri da primato assoluto, tra cui un’autonomia eccezionale di ben 150 km, con un “pieno” di 67 grammi di idrogeno che si effettua in appena due minuti.

Alpha Neo, costruita interamente in Franciam non è esattamente leggerissima, per usare un eufemismo: pesa infatti ben 30 kg, una caratteristica legata anche al suo robusto telaio in alluminio rinforzato che per il produttore garantisce una vita di almeno 15 anni di utilizzo intenso. Decisamente diverso rispetto alla media anche il prezzo: il prodotto è stati infatti immesso nel mercato al costo di 5.690 euro.

Il prodotto, per il resto, può sfiorare una velocità massima consentita di 25 km/h, che raggiunge grazie ad un motore a mozzo situato nella ruota posteriore, con una potenza di 250 W e un picco di 350 W, offrendo cinque livelli di assistenza alla pedalata. Tra le altre caratteristiche che vale la pena di evidenziare troviamo inoltre due ruote da 27,5 pollici con pneumatici rinforzati da 2 pollici, freni a disco idraulici e luci a LED con sensore crepuscolare.

Hydroride

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Due biciclette

C’è infine l’esempio di Hydroride, un progetto svizzero sviluppato a Zurigo. La sua bicicletta di punta, la Hyryd Sport Bike 2.0. presenta le seguenti caratteristiche:

  • Assorbimento degli urti a sette velocità variabile;
  • Posizionamento IoT;
  • GPRS;
  • Cambio a sette velocità;
  • Tre modalità di guida
  • Freni a disco anteriori e posteriori
  • Peso: 23,5 kg;
  • Cella a combustibile da 400W.
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Alberto Muraro

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