Siamo davvero sicuri che il futuro dell’automotive sia rappresentato dalle auto elettriche? Per quanto questa opzione sia certamente interessante da un punto di vista delle emissioni e della sostenibilità ambientale, sembra che le case automobilistiche non siano più così sicure di volervi investire il loro denaro e i loro sforzi produttivi.
Com’è attualmente la situazione del mercato delle auto, e di quelle elettriche in modo particolare? Non esattamente roseo, e questo per usare un eufemismo. Ecco tutto quello che è necessario sapere nel merito della questione.
La situazione del mercato attuale

La crisi gravissima che sta attraversando da tempo Volkswagen – che è stata costretta a sopprimere ben 35.000 posti di lavoro – è stato un importante campanello d’allarme per un intero settore, che da ormai mesi non vive un bel momento.
Non si sta infatti parlando di cambiamenti in atto solo in Volkswagen, ma anche del gigante di Elon Musk Tesla, che in tempi non sospetti ha ridotto significativamente i prezzi dei suoi veicoli (notoriamente piuttosto costosi). C’è poi il caso di Ford, che ha appena abbassato il costo della sua Mustang Mach-E, oltre a diminuire la produzione del suo pick-up elettrico. Nel frattempo, General Motors sta considerando di rilanciare le ibride plug-in, forse rivedendo il suo precedente impegno a passare direttamente ai veicoli elettrici al 100%.
Ma c’è di più. Come riporta anche la CNN, adesso anche l’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) sta valutando di rallentare l’implementazione delle normative che obbligano le case automobilistiche a vendere un numero crescente di auto elettriche, attenuando piani inizialmente più ambiziosi per eliminare i veicoli a benzina e diesel.
L’eccezione statunitense
Va precisato che, contrariamente a quello europeo, il mercato americano delle auto elettriche non è in crisi. Secondo Cox Automotive, nell’ultimo trimestre del 2023 le vendite di veicoli elettrici sono aumentate del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel 2023, per la prima volta, le vendite di questa tipologia di auto nei soli Stati Uniti hanno superato il milione di unità, segnando un nuovo record.
Nonostante i numeri dopo tutto buoni, resta il fatto che in generale il settore delle auto elettriche ha deluso le aspettative di molti esperti. In barba alle previsioni ottimistiche di una grossa fetta di analisti, la realtà del mercato si è rivelata essere ben diversa.
Bloomberg New Energy Finance, ad esempio, aveva stimato vendite di 1,7 milioni di veicoli plug-in nel 2023, ma ne sono stati acquistati solo 1,46 milioni. La crescita del mercato, in definitiva, non sta procedendo al ritmo previsto, e di conseguenza le proiezioni future sono state ridimensionate.
I motivi dietro la crisi
Ma quali possono essere i motivi che hanno portato a questa débacle? Proviamo ad analizzarli uno per uno insieme.
Costi elevati
La maggior parte di queste auto, anche in funzione della loro tecnologia avanzata, presenta ad oggi dei prezzi più elevati rispetto alla media.
Al di là dei prezzi non accessibili per molti consumatori, l’offerta di veicoli elettrici è “limitata anche in termini di carrozzeria“, come ha precisato Corey Cantor, analista di Bloomberg New Energy Finance. La maggior parte delle opzioni disponibili sono SUV costosi, mentre mancano berline e auto compatte per chi desidera modelli più economici. Una famiglia “normale” con uno stipendio base fa dunque fatica a trovare il modello più adatto alle proprie esigenze e potrebbe dunque più facilmente puntare su un usato a benzina o diesel.
Il profilo stesso dei clienti sta cambiando, così come la loro percezione del valore di un’auto elettrica, particolarmente apprezzato soprattutto nel pieno dell’era Covid-19.
Carenza di infrastrutture di ricarica
Un altro ostacolo è la limitata disponibilità di stazioni di ricarica pubbliche, spesso difficili da reperire, che tra l’altro sovente non sembrano essere particolarmente affidabili.
Ovviamente chi può permettersi un veicolo elettrico di fascia alta probabilmente vive in una casa con garage e può ricaricare l’auto di notte. Chi invece non può permettersi né un veicolo costoso né una casa con parcheggio privato ha un maggiore bisogno di colonnine pubbliche.
La speranza è che nel giro dei prossimi anni in qualunque luogo pubblico (come i centri commerciali, i supermercati, i ristoranti, fuori dalle palestre) verranno installate sempre più colonnine per la ricarica.
Regole fiscali complesse
Gli incentivi fiscali possono ridurre il costo di acquisto di uno di questi veicoli, ma resta il problema di normative piuttosto intricate per potervi accedere. Alcuni sconti dipendono dal luogo di produzione del veicolo, dalla provenienza delle batterie, dal prezzo dell’auto e dal reddito dell’acquirente.
La situazione in Italia

Anche nel nostro Paese la situazione riguardo ai veicoli elettrici sembra essere piuttosto delicata. Al di là delle vendite in calo, si è parlato a fine 2024 del fatto che il progetto della gigafactory di batterie a Termoli non avrebbe potuto contare sui soldi del PNRR. Nel frattempo, Stellantis ha deciso di fermare la produzione della Fiat 500 elettrica a Mirafiori dal 13 settembre all’11 ottobre 2024 a causa della scarsa richiesta, ennesimo segnale delle difficoltà che il mercato europeo dell’auto elettrica sta affrontando.