Il Right Paper del Commissario Unico per la bonifica delle discariche abusive sarà un vademecum economico finanziario da utilizzare nella programmazione degli interventi di bonifica
Conoscere per contrastare meglio gli illeciti, coinvolgendo in questo sforzo non solo le istituzioni, ma anche i cittadini. Nel corso di RemTech Expo, manifestazione internazionale sulle bonifiche dei siti contaminati, la protezione e la riqualificazione del territorio che si è tenuta a Ferrara, è stato presentato il progetto di Right Paper del Commissario Unico per la bonifica delle discariche abusive. L’idea è nata dal confronto tra addetti ai lavori e rappresentanti delle istituzioni, che hanno condiviso l’utilità di un documento che divulgasse i risultati dell’ente commissariale, ma soprattutto che fosse in grado di fornire ad operatori ed enti pubblici delle linee guida per ottimizzare tempi e costi dei procedimenti di bonifica.
Un vademecum per operatori del settore ed enti pubblici
“Lo scopo del progetto è analizzare tutti i dati raccolti nell’ambito della missione di bonifica delle discariche abusive: spese, tempi, procedimenti, iter amministrativi, per capire quali sono stati i punti di forza degli interventi di risanamento, individuare le carenze strutturali o gli errori più comuni, al fine di accelerare le tempistiche e agevolare la riuscita dei procedimenti”, spiegano dall’ente del Commissario Unico. “Il progetto è in una fase embrionale: abbiamo definito la tipologia dei dati da raccogliere e come analizzarli, ora si tratta di arricchirlo di contenuti e contiamo di completare il lavoro a fine missione, nel 2024”. Il Right Paper sarà una sorta di vademecum numerico – finanziario per gli operatori del settore, per i dipartimenti ambiente regionali, i centri di spesa e programmazione finanziaria, ma anche il legislatore, che avrà parametri di riferimento da utilizzare nella programmazione finanziaria delle bonifiche, nella valutazione tecnica dei procedimenti, nell’individuare le responsabilità connesse a tempistiche e scadenze. Infine, nell’analizzare i risultati finali.
I casi studio
Il lavoro di analisi dell’ente commissariale è esemplificato da due case history, che verranno inserite in un apposito capitolo della IX Relazione semestrale che il Commissario sottopone agli organi di Governo, alle Camere e al Ministero della Transizione Ecologica. A Salzano (Venezia), la gestione commissariale si è occupata della messa in sicurezza permanente di una discarica da 50mila metri quadrati di superficie e 27mila metri cubi di rifiuti, isolando le fonti inquinanti tramite capping diaframmatico. Un intervento che permette l’isolamento della parte contaminata con membrane semi-vegetali e che, unitamente alle analisi di rischio, permette di riportare le soglie di contaminazione nell’ambito dei livelli di sicurezza. “A Salzano abbiamo vagliato la tipologia di rifiuto, eliminando quelli che non potevano essere ricoperti con il capping (una quota inferiore al 10% del totale) e poi li abbiamo rimossi temporaneamente per creare la vasca isolante. Il terzo passaggio è stato la stesura del telo geomembranico su cui si ridepositano i rifiuti e, in ultimo, la chiusura e l’isolamento complessivo dell’area”. L’intervento è costato 4,2 milioni di euro, con un risparmio sui fondi stanziati di 1,4 milioni, a fronte di una sanzione comunitaria per questa discarica già costata al nostro Paese 2 milioni di euro. A Villa Latina (Frosinone) un’area da 4.200 metri quadri con 7mila metri cubi di rifiuti è stata oggetto di ripristino ambientale tramite fitorimedio. “Un intervento che ha senso applicare in aree dove l’inquinamento è causato da metalli pesanti o idrocarburi. Il fitorimedio – spiegano dall’ente commissariale – sfrutta la naturale capacità di alcune piante di estrarre dal terreno i metalli pesanti e accumularli nelle radici, oppure, in sinergia con i microrganismi presenti nelle radici, di biodegradare i contaminanti trasformandoli in molecole più semplici e meno tossiche”. Il risultato è quello di ottenere un vero e proprio recupero ambientale. Il costo della bonifica della discarica di Villa Latina è stato di 88mila euro, con un risparmio sui fondi stanziati per 1,7 milioni, e 2,2 milioni di euro di sanzione già pagata all’Unione europea.