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Al via il 3 febbraio il bando del MASE che finanzia progetti sulle Materie Prime Critiche

Materie prime critiche: nuove procedure per estrazione e riciclo
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Dal 3 febbraio apre la piattaforma per partecipare all’avviso pubblico per la presentazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica riguardanti l’intera catena del valore delle Materie Prime Critiche e delle Materie Prime Strategiche, finanziabili nell’ambito dell’iniziativa “Mission Innovation 2.0”. Il bando del MASE mette a disposizione 21 milioni di euro.

Ventuno milioni di euro per finanziare progetti che riguardano l’intera catena del valore delle materie prime critiche e delle materie prime strategiche, dall’estrazione alla trasformazione. Le proposte progettuali e le relative domande di contributo si possono presentare a partire del 3 febbraio tramite la pagina online della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA), fino alle ore 12 del 18 marzo 2025.

Il bando – pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) il 31 dicembre scorso e finanziato nell’ambito dell’iniziativa di cooperazione internazionale “Mission Innovation” – si rivolge alle imprese, che in qualità di capofila possono associarsi con partner industriali, enti di ricerca e università.

Le aree strategiche individuate per il bando sono l’estrazione mineraria primaria e secondaria, l’estrazione da fluidi, l’urban mining e l’eco-progettazione e la trasformazione (raffinazione). I progetti selezionati dovranno contribuire all’integrazione delle energie rinnovabili nel sistema energetico, al miglioramento della produzione di idrogeno verde e allo sviluppo di soluzioni innovative per il settore energetico.

Cos’è Mission Innovation 2.0

Mission Innovationè un’iniziativa di cooperazione internazionale, a cui aderiscono 23 Paesi più l’Ue, nata alla COP21 di Parigi nel 2015 per accelerare l’innovazione delle tecnologie pulite, attraverso il raddoppio dei fondi pubblici dedicati alla ricerca di tecnologie innovative e il coinvolgimento del settore privato.

A giugno 2021 è stata lanciata la sua fase due: Mission Innovation 2.0, la cui durata è prevista fino al 2030. Con questa seconda fase, sette “missioni” (Green Powered Future Mission (GPFM); Zero-Emission Shipping; Clean Hydrogen Mission (CHM); Carbon Dioxide Removal Mission; Urban Transitions Mission; Net-zero Industries Mission; Integrated Biorefineries Mission) vanno a sostituire le otto “sfide” per l’innovazione della fase uno (smart grid; accesso off-grid all’elettricità; cattura della CO2; biocarburanti sostenibili; conversione dell’energia solare; materiali avanzati per l’energia; riscaldamento e raffrescamento efficiente degli edifici; idrogeno rinnovabile).

In attuazione del decreto 386 del MASE del 17 novembre 2023, l’avviso di bando mira a finanziare progetti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica nell’ambito delle Missioni “Green Powered Future” (GPFM) e “Clean Hydrogen” (CHM) di Mission Innovation 2.0. L’obiettivo principale è sostenere lo sviluppo di tecnologie innovative per aumentare l’efficienza nell’utilizzo delle materie prime critiche, ridurre la dipendenza da fonti estere, promuovere l’economia circolare e contribuire alla decarbonizzazione del sistema energetico.

Materie prime critiche e materie prime strategiche

Le materie prime critiche (MPC) rivestono un ruolo fondamentale nello sviluppo delle tecnologie per la transizione energetica. La definizione di materie prime critiche, dettata dalla Commissione Europea, si basa su due dimensioni: la probabilità di interruzione del loro approvvigionamento (definita “rischio di approvvigionamento”) e l’impatto che l’interruzione di approvvigionamento avrebbe sui diversi settori di mercato (definita “importanza economica”).

I materiali utilizzati nelle tecnologie per la transizione digitale ed ecologico-ambientale, la cosiddetta Twin Transition, sono analizzati secondo queste due dimensioni. Un materiale è considerato critico se supera una soglia prestabilita in entrambe le categorie. Dal 2023 è stato introdotto in Europa anche il concetto di materie prime strategiche (MPS), includendo tra le MPC i materiali indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi della doppia transizione (digitale e verde, richiesta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – PNRR) e per i quali l’Unione europea ha una forte dipendenza dalle importazioni.

I materiali strategici di particolare interesse per la filiera italiana, secondo il disciplinare tecnico collegato all’avviso di bando sono il litio, le terre rare, il rame, l’alluminio, il cobalto, il silicio, il nichel, il fosforo, il boro, il magnesio, il manganese, metalli (es. acciaio), la grafite, i metalli preziosi (platino, oro, argento e palladio), il potassio, il gallio, il tantalio, i feldspati e i fosfati.

Le tematiche del bando del MASE e i risultati attesi

La catena del valore è il processo attraverso il quale un’azienda aggiunge valore a un prodotto o servizio, dalla concezione iniziale fino alla consegna al consumatore finale. Al centro della catena del valore vi è l’idea che ogni attività svolta dall’azienda contribuisce a incrementare il valore del prodotto o servizio offerto. Nel disciplinare tecnico dell’avviso vengono dettagliati i risultati attesi dalle proposte progettuali in relazione alle quattro tematiche individuate dal bando. Ne riportiamo solo alcuni, a titolo esemplificativo:

Estrazione mineraria primaria e secondaria

  • Miglioramento delle tecniche geofisiche e geochimiche di identificazione delle risorse, anche attraverso tecniche innovative di campionamento e analisi di materiale di miniera e rifiuti di estrazione.

Estrazione da fluidi (salamoie geotermiche, acque salmastre, fluidi industriali)

  • Miglioramento dei processi per l’identificazione delle materie prime critiche e materie prime strategiche nelle salamoie geotermiche, acque salmastre e fluidi industriali e miglioramento delle prestazioni tecniche dei processi di estrazione; possono essere considerate soluzioni che consentano una migliore resa estrattiva, l’efficientamento energetico, la riduzione dei costi, l’incremento del grado di purezza del materiale estratto.

Urban mining (riutilizzo, recupero e riciclo) ed eco-progettazione (eco-design, passaporto digitale, condivisione dati)

  • Sviluppo di tecnologie automatizzate per la diagnostica di componenti complessi degli scarti conferiti, allo scopo di determinarne lo stato di salute e la vita residua e stabilire la loro destinazione come prodotto rigenerato, come componente riutilizzabile, oppure come rifiuto per il riciclo.
  • Sviluppo e dimostrazione di tecnologie di riciclo delle materie prime e riutilizzo di componenti provenienti da miniere urbane. A titolo di esempio, potranno essere considerati sviluppi tecnologici sulle seguenti tecniche di riciclo: separazione magnetica, idrometallurgia, pirometallurgia, elettrochimica.
  • Incremento delle percentuali di riciclo di materiali, includendo nel computo anche i materiali non critici, come plastiche, vetro, metalli presenti nell’involucro delle tecnologie.
  • Creazione di un passaporto digitale per tracciare i materiali delle tecnologie energetiche, ottimizzarne le prestazioni e la vita utile, abilitare il riciclo e promuovere la condivisione dei dati.

Trasformazione (raffinazione)

  • Miglioramento dei processi e delle tecniche di trasformazione delle materie prime critiche e delle materie prime strategiche. A titolo di esempio: soluzioni che consentano di migliorare il grado di purezza dei materiali trasformati, in funzione del loro uso finale, e la capacità di trattare volumi significativi per attivare una riduzione dei costi.

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