Il giro di affari legato alle bonifiche crescerà del 9% circa annuo fino al 2026 grazie al miglioramento delle politiche ambientali, alla maggiore sensibilità dei consumatori e alla crescente industrializzazione di alcuni Paesi.
di Luigi Dell’Olio
Da una parte l’accresciuta sensibilità dei cittadini verso le tematiche ambientali, dall’altra i piani pubblici d’investimento per superare la crisi pandemica. Sono i due motori che spingeranno verso l’alto il mercato delle bonifiche ambientali. Secondo uno studio realizzato dalla società di consulenza Research and Markets, il settore passerà da un giro d’affari stimato in 104,6 miliardi di dollari nel 2021 a 158,8 miliardi di dollari entro il 2026. È atteso dunque un forte sviluppo, con una crescita annua nell’ordine dell’8,7%. Ad alimentare la crescita di questo mercato saranno l’aumento delle iniziative governative per la protezione ambientale; il miglioramento delle politiche ambientali delle aziende, sempre più sensibili all’orientamento green dei consumatori; infine il rapido incremento della popolazione e la crescente industrializzazione dei Paesi in via di sviluppo.
Il comparto oil & gas tra le fonti di contaminazione più diffusa
Secondo gli autori del report “Il mercato del risanamento ambientale – Previsioni globali fino al 2026”, la domanda di interventi di bonifica è collegata anche alla continua espansione dell’industria petrolifera e del gas. Quello dell’oil & gas è uno dei settori industriali più inquinanti, da tempo sotto la pressione dei legislatori per ridurre l’impatto ambientale associato alle diverse fasi della produzione e del trasporto. Nel 2021 Rystad Energy prevede che saranno perforati circa 54.000 nuovi pozzi di petrolio e gas in tutto il mondo, un 12% in più rispetto all’anno precedente, e un’ulteriore crescita del 19% è attesa per il 2022 con inevitabili ricadute in termini di risanamento del territorio al termine delle attività.
Biorisanamento, la tecnologia in ascesa
Secondo lo studio, il biorisanamento, basato sulla capacità dei microrganismi di biodegradare le sostanze inquinanti, rappresenterà la quota maggiore del mercato delle bonifiche nei prossimi cinque anni. In particolare, il fitorimedio bioassistito, che sfrutta l’azione sinergica tra le radici delle piante e i microrganismi naturali (batteri e funghi) per rimuovere, trasformare o stabilizzare le sostanze tossiche nel suolo, nei sedimenti o nelle acque può essere efficacemente applicato in numerosi casi di aree contaminate.