Sta per essere inaugurato il Casilino Sky Park, un grande progetto di riqualificazione urbana alla periferia della Capitale che restituirà ai cittadini un’area per fare sport, arte e cultura. All’insegna dell’inclusione sociale e della sostenibilità.
Aprirà ufficialmente le porte il 2 giugno il Casilino Sky Park, un’area di oltre 3.800 metri quadri completamente open air, dotata di campi sportivi e spazi per l’intrattenimento e la street art, in uno dei quartieri periferici più popolosi della Capitale. Fare sport, guardare uno spettacolo o semplicemente incontrare gli amici sfiorando il cielo sul gigantesco tetto scoperto di un parcheggio multipiano in disuso, sarà possibile grazie al grande progetto di riqualificazione ideato e realizzato da Fusolab, associazione che promuove la diffusione della cultura, dell’arte e dello sport e finanziato dal bando “Sport di tutti – Quartieri” del Comune di Roma. “Crediamo nel cambiamento dei luoghi in cui viviamo e delle comunità che li abitano – recita la vision di Fusolab – Vogliamo remixare la città, riscrivere il codice delle periferie, interconnettere i sogni dei cittadini. Sogniamo un Rinascimento 2.0 che metta al centro la collettività e il bene comune attraverso la creatività e l’innovazione sociale”. E infatti l’idea che anima questo progetto è quella di rigenerare un luogo non utilizzato e restituirlo alla collettività, per farne un centro propulsore di socialità attraverso lo sport, l’arte e la cultura. I prezzi saranno alla portata di tutti, ma per alcune categorie è prevista l’esenzione completa.
I numeri del Casilino Sky Park
Un’area sport di 1.300 metri quadri con 3 campi da padel, una palestra, una pista per il running, un’area crossfit. Uno spazio da 1.000 mq per giocare a pikleball, calcetto e basket, per pattinare, fare parkour e skateboard. Un’arena di 700 mq per eventi e spettacoli musicali e teatrali, con un palco di 50 metri, destinata anche al cinema e alla presentazione di libri. Un bar e un ristoro da 150 posti e spazi per il coworking. Il tutto, in oltre 3.800 mq rigorosamente panoramici, a 17 metri da terra, ammirando la città dall’alto, in un luogo che ha la possibilità di accogliere circa 2.500 persone. La trasformazione del parcheggio abbandonato è impressionante. Il Casilino Sky Park promuove anche la street art, in modo sostenibile, grazie alla partecipazione di tre artisti di fama internazionale: Alice Pasquini, che ha firmato le superfici verticali, Giulio Vesprini e Uno, che hanno dipinto sui campi da gioco e sul tracciato panoramico perimetrale. Per tutte le opere sono state utilizzate vernici Airlite, che contribuiscono all’eliminazione delle particelle nocive dall’aria: una superficie di 600 metri quadrati dipinta con Airlite, evita l’emissione in atmosfera di 52 kg di CO2 e ha lo stesso effetto purificatore di un’area di 100 metri quadrati di alberi ad alto fusto. Non solo. Il Casilino Sky Park ha scelto illuminazione a led, pannelli solari e pompa di calore per illuminazione e riscaldamento sostenibili.
La rigenerazione urbana che vorremmo
“Questo è un esempio delle buone pratiche che vorremmo in tutta la città: la rigenerazione urbana con l’uso di spazi abbandonati, così come la diffusione degli impianti sportivi sul territorio, perché è dove si vive che servono i servizi essenziali”, ha detto il sindaco Roberto Gualtieri durante l’inaugurazione, sottolineando la natura di un progetto radicato nel quartiere ma cosmopolita al tempo stesso, dove l’associazionismo è protagonista. E di certo, in questa periferia che rifiuta il concetto di margine e rivendica bellezza, sono proprio i ragazzi di Fusolab a fare la differenza, con la passione inesauribile e la grande voglia di fare: saranno loro a gestire un progetto che ambisce a numeri importanti. Per il primo anno si stima un flusso pari a 60 mila presenze, con una crescita annua del 20%, fino ai 100.000 visitatori l’anno. Dario Minghetti, presidente di Fusolab ricorda: “abbiamo davvero iniziato dal basso, al piano -1 in uno scantinato del Prenestino, e ora abbiamo realizzato un assalto al cielo: è bello vedere che le cose possono succedere, qui c’è tutto il nostro gruppo, siamo ragazzi di periferia che questi quartieri li hanno vissuti”.