Il 27 aprile è stato siglato un Protocollo di intesa tra il Commissario unico alle bonifiche Vadalà e l’associazione contro le mafie Libera. Per promuove un’azione collettiva improntata a legalità e trasparenza.
È stato siglato a Roma, presso il Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (CUFA), un Protocollo d’intenti tra il Commissario Unico alle bonifiche, Generale Giuseppe Vadalà, e Libera nomi e numeri contro le mafie, associazione guidata da don Luigi Ciotti. Obiettivi del Protocollo, lavorare insieme per promuovere trasparenza e sostenibilità nei procedimenti di bonifica, migliorando anche l’informazione sull’utilità della corretta gestione dei rifiuti. Per la Struttura commissariale si tratta del quarantaduesimo protocollo siglato dall’inizio della sua attività ad oggi. Come precisato da Vadalà, la mission principale della struttura è quella di unire tutela dell’ambiente e legalità, contando sul contributo e il lavoro in rete di tutti gli attori, istituzionali e non, al fine di costruire migliori processi amministrativi e di partecipazione. “In questa logica – ha sottolineato Giuseppe Vadalà – la condivisione del nostro cammino con Libera è del tutto consequenziale. Allo stesso tempo, abbiamo provato a valorizzare le competenze presenti a ogni livello della macchina pubblica, provando per quanto possibile a promuovere innovazione e buone pratiche nelle attività di bonifica e non solo. È con l’innovazione, infatti, che si tengono lontano gli interessi criminali e mafiosi, essendo orami evidente a tutti che non basta solo l’azione repressiva”.
Oltre 34mila siti in attesa di interventi in Italia
Il Commissario straordinario, dal 2017, ha preso in carico 81 siti sottoposti a procedura d’infrazione europea, perché gestiti in modo palesemente difforme rispetto alla normativa Ue. Di questi, 50 sono già stati posti fuori dalla procedura sanzionatoria, con un risparmio di circa 35 milioni di euro. Il Commissario lavora anche sull’informazione: la Relazione sullo stato d’avanzamento dei lavori viene presentata ogni sei mesi e, a settembre 2021, è stato presentato il Report “Il lungo cammino delle bonifiche”. Con l’obiettivo di fare luce su molti aspetti solitamente relegati ai margini del dibattito pubblico e raccontare i tratti salienti delle innovazioni normative e delle criticità di governance che hanno segnato la sorte delle bonifiche sul territorio nazionale, dove giacciono ancora 34.478 siti in attesa di interventi (Ispra 2021).
Etica e responsabilità per orientare l’azione pubblica
A patrocinare la firma dell’accordo, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Roberto Garofoli. “Solo unendo gli sforzi verso obiettivi comuni – ha dichiarato – si può promuovere la sostenibilità nei procedimenti di bonifica e il miglioramento degli standard di trasparenza, alla luce dei massimi valori etici di legalità”. “Bonifiche e rifiuti sono ambiti in cui, più che in altri, emergono profili di carattere ambientale, sociale ed economico – ha aggiunto Laura D’Aprile, capo dipartimento della transizione ecologica e degli investimenti verdi del Mite – E la legalità è centrale. C’è una governance complessa e il coinvolgimento degli enti territoriali e nazionali è una soluzione vincente, anche rispetto ai futuri interventi del PNRR. Siamo tra i pochi Paesi in Europa ad avere una normativa sulle bonifiche, quindi abbiamo una expertise specifica che ci può consentire di riqualificare almeno il 70% del territorio occupato da aree dismesse”. Etica e responsabilità sono centrali anche per don Luigi Ciotti. “Occorre avere la capacità di distinguere la sacralità delle istituzioni dalle persone che le governano – ha detto – noi oggi abbiamo delle persone stupende nel nostro Paese, uomini che fanno onore alle istituzioni e portano avanti il loro impegno a servizio del bene comune e nella dimensione dell’etica. Ma abbiamo anche, e a volte fa più notizia – continua Ciotti – persone che non fanno onore alle istituzioni. La società consapevole e responsabile deve collaborare con le istituzioni se fanno le cose bene, creare un rapporto di corresponsabilità ed essere una spina nel fianco se chi ci governa non fa le cose che devono essere fatte”.