Così le imprese incoraggiano, supportano o organizzano la partecipazione attiva del proprio personale alla vita della comunità locale, soprattutto nelle aree a forte marginalità urbana.
Quando le imprese si alleano col volontariato, le comunità e i territori ne beneficiano. Lo dimostra il recente bilancio che Legambiente ha fatto dell’ottava edizione di “Sinergie: creare valore con Legambiente”, la campagna di volontariato che oltre 100 imprese hanno scelto di mettere in campo con l’associazione ambientalista. Con il volontariato d’impresa, spiega Fondazione Sodalitas, “l’impresa incoraggia, supporta o organizza la partecipazione attiva e concreta del proprio personale alla vita della comunità locale o a sostegno di organizzazioni non profit, durante l’orario di lavoro”. Un percorso virtuoso molto diffuso nel mondo anglosassone che, come dimostrano i numeri di Legambiente, sta diventando una realtà sempre più importante anche nel nostro Paese.
Il quadro nazionale
Nel nostro Paese, spiega la Fondazione, l’esercito dei volontari in orario di lavoro coinvolge aziende grandi e piccole, italiane e straniere, appartenenti a diversi settori dell’economia. Secondo una ricerca realizzata qualche anno dalla fondazione in collaborazione con GfK Italia, il 61% delle imprese promuove o ha promosso attività di volontariato d’impresa. Dall’analisi di Sodalitas e GfK, emergono due tipi di motivazione che spingono le imprese. Una diretta verso l’esterno e una verso l’interno dell’azienda. Le finalità che si rivolgono all’esterno sono principalmente il contributo a progetti verso la comunità (64%); sviluppare reti sociali sul territorio per portare valore di lungo periodo (34%); favorire la propria visibilità e consolidare la reputazione aziendale (49%). Verso l’interno dell’azienda, invece, si punta soprattutto a favorire una forza lavoro motivata e coesa (47%).
L’esperienza di Legambiente
Il numero delle aziende che ha collaborato con l’associazione ambientalista è cresciuto negli anni: erano 83 nel 2017, l’anno scorso sono arrivate a 139. Sono 9.206 le persone coinvolte. “Si tratta di realtà – spiega Legambiente – che, insieme ai propri dipendenti, hanno deciso di impegnarsi concretamente per l’ambiente con attività di pulizia di aree verdi, spiagge, interventi di manutenzione in scuole, sedi di associazioni, cascine, ma anche partecipando a webinar, laboratori e corsi di formazione. Azioni che si inseriscono come tassello nel perseguimento degli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e in grado di avere un’importante ricaduta sulle comunità, migliorando la qualità di vita dei cittadini e facendo qualcosa di concreto per i territori, specie quelli che si trovano in una condizione di marginalità urbana”. Grazie all’impegno di queste imprese, lo scorso anno sono state riqualificate 163 aree, per un totale di 23.450 kg di rifiuti raccolti, di cui 52,5 kg mozziconi di sigarette (circa 218 mila sigarette in totale). “Le cicche di sigarette – chiarisce Legambiente – sono anche tra i rifiuti più comuni trovati da Legambiente nei suoi monitoraggi su spiagge e aree verdi e stando anche a quanto riportato da Marevivo, in Italia sono dispersi ogni anno nell’ambiente ben 14 miliardi di sigarette”. Il direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti, evidenzia che “dietro l’azione concreta delle tante aziende e dei dipendenti che hanno scelto il volontariato aziendale di Legambiente c’è il crescente interesse verso le questioni ambientali e la transizione ecologica. Temi visti sempre di più non come vincoli ma come elementi fondamentali di un modello di fare impresa sempre più sostenibile e attento alle sfide che la crisi climatica ci mette di