Il vecchio inceneritore e il depuratore di Sesto San Giovanni saranno sostituiti da un nuovo impianto altamente innovativo, per il trattamento fanghi e la digestione anaerobica dei rifiuti. Che sarà in grado di produrre oltre 11mila MWh all’anno di energia termica.
Sulle ceneri del vecchio termovalorizzatore di Sesto San Giovanni (città metropolitana di Milano) prende corpo la Biopiattaforma. In via Manin il cantiere procede. Da programma, la prima linea produttiva del nuovo impianto dovrebbe essere operativa a ottobre 2022, mentre l’intera struttura a marzo 2023. Il progetto, promosso da Gruppo Cap e da ZeroC, prevede la trasformazione dell’inceneritore e del depuratore esistenti in un’unica struttura con due linee produttive: una di trattamento dei fanghi provenienti dalla depurazione delle acque per la produzione di energia termica e fertilizzanti; l’altra di digestione anaerobica per il trattamento dei rifiuti umidi per la produzione di biometano. È prevista anche la realizzazione di un polo di ricerca che si è già assicurato un finanziamento di 2,5 milioni di euro grazie al progetto europeo Horizon 2020, Circular Biocarbon. La realizzazione della Biopiattaforma è oggetto di un percorso partecipativo che coinvolge cittadini e associazioni dei territori.
Un polo green e altamente innovativo
Il progetto, del valore di circa 50 milioni di euro, è definito dalle aziende promotrici un “progetto di simbiosi industriale” – quella tra l’inceneritore messo fuori uso a marzo scorso e il depuratore, già dotato di due biodigestori – “che permetterà di convertire l’area in un polo green e altamente innovativo, unico in Italia”. La nuova struttura, infatti, dovrebbe ridurre di molto le emissioni inquinanti rispetto ai livelli finora prodotti. Le stime parlano di una riduzione media di oltre il 73% delle emissioni (ossidi di azoto, polveri sottili, monossido di carbonio, anidride solforosa, ammoniaca, acido cloridrico, Tpc) e del 76% dei fumi. La linea di trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani accoglierà annualmente 30mila tonnellate circa di rifiuti umidi, provenienti dalla raccolta differenziata dei comuni di Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Pioltello, Cormano, Segrate e Cinisello Balsamo, destinati alla produzione di biometano. Mentre la seconda linea valorizzerà circa 65mila tonnellate all’anno di fanghi derivanti dall’attività dei 40 depuratori distribuiti sul territorio della Città metropolitana di Milano, per produrre 11.120 MWh all’anno di calore per il teleriscaldamento e recuperare fosforo da impiegare come fertilizzante agricolo. I fanghi saranno trasformati “per il 75% in energia e per il restante 25% in fertilizzante” ha precisato Andrea Lanuzza, amministratore unico della neonata ZeroC, società pubblica creata dal Gruppo Cap, gestore del servizio idrico della città metropolitana di Milano e i Comuni di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Pioltello e Segrate. Anche le acque di depurazione saranno recuperate e riutilizzate per l’irrigazione dei parchi, oltre che per uso industriale.
Il contributo del RAB
“Saranno realizzate anche opere di mitigazione: non solo nuove aree verdi, ma anche una pista ciclabile tra Sesto e la Martesana, passando per Cologno” ha aggiunto Lanuzza. Il progetto prevede dall’inizio il coinvolgimento dei cittadini. Alcune loro proposte sono state inserite come varianti progettuali, come l’adozione di tecnologie per il contenimento dei fumi e degli odori, la piantumazione di alberi e la costituzione del Residential Advisory Board, un comitato di monitoraggio e controllo formato da cittadini, rappresentanti delle imprese e delle amministrazioni. Attivo dal 2020, per esercitare la sua funzione di controllo il RAB può effettuare sopralluoghi, richiedere dati e informazioni specifiche sull’attività dell’impianto, coinvolgere esperti terzi per verificare i dati, segnalare eventuali criticità sul territorio, proporre cambiamenti e migliorie per ridurre l’impatto ambientale dell’impianto. A grande richiesta, sono arrivate cinque centraline nuove per il monitoraggio della qualità dell’aria installate sul territorio di Sesto San Giovanni e Cologno Monzese. “E sul sito della società saranno consultabili i dati di monitoraggio delle centraline posizionate secondo le indicazioni del RAB” conclude Lanuzza.