In un’ottica green di transizione energetica e di minimizzazione del nostro impatto ambientale ed energetico, l’utilizzo dell’energia solare è davvero preziosissimo e può diventare una risorsa insostitubile al pari di altre fonti pulite come per esempio l’energia eolica. Ecco perché, da questo punto di vista, alcuni ricercatori ed esperti hanno iniziato a pensare anche a delle possibilità alternative di installazione di questo tipo di risorsa energetica: c’è per esempio chi, di recente, ha cominciato a pensare a dei veri propri ombrelloni solari. Vediamo più nel dettaglio le loro caratteristiche.
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Gli ombrelloni del futuro
Va precisato che l’utilizzo di componenti e batterie su ombrelloni da spiaggia non rappresenta certo una novità, di per sé. Su Internet si parla da ormai diversi anni di numerosi progetti simili, già completati o in fase di sviluppo, relativi a parasole “ad alta tecnologia” che fungevano da dispositivi autonomi per la ricarica di prodotti elettronici portatili o per altri scopi simili. Si tratta, tra l’altro, di iniziative italiane al 100%: pensiamo a quanto fatto dall‘Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Imem) che nel 2019 aveva ideato dei sistemi di alimentazione portatili basati su tecnologia fotovoltaica che potevano essere integrati su lettini, ombrelloni e tende da sole. Questi mini-moduli erano caratterizzati da una estrema flessibilità e da un peso leggero ed erano stati appositamente progettati per consentire la ricarica simultanea di un massimo di sei smartphone.
Molto più di recente, ad ogni modo, la comunità scientifica si è messa al lavoro per mettere a punto degli speciali ombrelloni da spiaggia che non soltanto potrebbero svolgere la funzione per la quale sono stati creati, cioè farci da ombra e rinfrescarci nelle più calde giornate di sole, ma anche generare energia solare. Grazie alla tecnologia fotovoltaica questi strumenti potrebbero dunque sfruttare a nostro favore il riverbero dei raggi uv sulla sabbia.
L’idea primigenia è in realtà nata dall’inventiva di Chuck Hoberman, considerato il padre del transformable design, ed è stata ulteriormente sviluppata dal progetto realizzato da parte di Sammontana e dallo studio CRA-Carlo Ratti Associati. Il gruppo di lavoro di Ratti, supervisionato dall’architetto Italo Rota, si è dunque impegnato per riuscire a raggiungere un obiettivo parecchio ambizioso. Parlando del suo lavoro Ratti, che è docente al Massachusetts Institute of Technology, ha dichiarato:
Per questo progetto siamo partiti da una domanda: se il modo migliore per raffrescare la nostra estate non fosse altro che usare lo stesso sole che batte sulle nostre spiagge?
Come funzionano gli ombrelloni solari
Ma com’è possibile, nel concreto, che un ombrellone possa generare energia solare come, ad esempio, un pannello al silicio di quelli che possiamo installare sui tetti delle nostre abitazioni?
Analizziamo prima di tutto la sua composizione: un oggetto di questo tipo presenta una particolare struttura portante costituita da tubi di alluminio, in grado di sopportare anche delle sferzate di vento piuttosto intense come quelle che spesso si registrano in riva al mare; una volta aperto, l’ombrellone è in grado di coprire un’area di 3,2 metri e di generare un’energia stimata compresa tra i 500 e i 600 Watt. C’è inoltre un altro vantaggio molto interessante: la sua superficie sfaccettata permette di assorbire correttamente ed efficacemente la luce da ogni angolo. Ma non solo. L’ombrellone è anche pensato per includere un particolare sistema di nebulizzazione che permette di garantire un maggiore refrigerio a chi si trova al di sotto per ripararsi dal caldo.
Un sistema energetico molto valido
Ogni singola postazione è in realtà collegata anche alle altre, il che rende il tutto ancor più efficiente. La conformazione di questa particolare struttura per la produzione di energia solare si sviluppa infatti a partire da da una griglia di 11 moduli: attraverso questo particolare sistema sarà dunque possibile alimentare, ad esempio, un grande frigo per tenere freschi i gelati che portiamo in riva al mare, le bibite, ma anche per ricaricare i dispositivi mobili come i telefoni cellulari o i tablet.
Questo tipo di soluzione, tra l’altro, si potrà trasformare in un prezioso strumento per bar, ristoranti o dehors, che con questa particolare tecnologia potrebbero finalmente iniziare a risparmiare cifre importanti per quanto riguarda la loro bolletta dell’elettricità.
Le prime sperimentazioni concrete
La tecnologia degli ombrelloni solari è già diventata realtà nella città di Milano, all’ombra del bosco verticale: nell’estate del 2021, infatti, questo tipo di ombrelloni sono stati installati per un totale di otto settimane, in un’area del BAM Park-Tree Library dove hanno riparato dal sole cittadini e turisti di passaggio in zona e alla ricerca di un po’ di relax in mezzo al verde.
La loro particolare forma “a petali”, tra l’altro, li rende dei dispositivi particolarmente versatili, che possono dunque potenzialmente essere installati in ambienti dalle più svariate dimensioni. La sperimentazione sta ancora muovendo i primi passi ma, alla luce dei primi risultati ottenuti, quella degli ombrelloni solari si presenta decisamente come un’opzione molto promettente per la creazione di energia pulita.