L’Istituto forestale europeo raggruppa 29 Paesi e 120 organizzazioni internazionali, con l’obiettivo di migliorare la ricerca in ambito forestale. Un accordo stretto con il Governo italiano porterà una sede anche in Italia.
Anche l’Italia avrà presto una sede dell’EFI, l’Istituto forestale europeo, l’organismo internazionale istituito nel 1993, che raggruppa 29 Paesi e 120 organizzazioni associate, con l’obiettivo di migliorare la ricerca forestale e fornire informazioni scientifiche ai decisori politici. Grazie al lavoro portato avanti dal Ministero degli Affari esteri, dalla Direzione generale delle foreste del Ministero delle Politiche agricole e alla disponibilità del Crea, l’ente di ricerca del Mipaaf, la sede di Roma si affiancherà a quelle di Joansuu (Finlandia), Barcellona, Vienna e Bonn. Lo ha reso noto il deputato Alberto Manca, esponente M5S in commissione Agricoltura, a margine della votazione odierna sul parere alla ‘Ratifica ed esecuzione dell’accordo tra il Governo della Repubblica Italiana e Istituto Forestale europeo riguardante lo stabilimento in Italia di un ufficio sulla forestazione urbana, fatto a Helsinki il 15 luglio 2021’.
“Il centro italiano – ha spiegato il deputato – concentrerà le proprie ricerche sulle ‘foreste urbane’, tra le prossime sfide del nostro Paese per affrontare la transizione ecologica. L’Italia potrà contare sui 330 milioni di euro stanziati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’obiettivo è quello di piantare almeno 6,6 milioni di alberi secondo il principio dell’albero giusto al posto giusto”.
Con il contributo dell’EFI, l’Italia potrà contare su studi e ricerche che permetteranno di ottimizzare le risorse del Pnrr e facilitare il raggiungimento dei target comunitari per il contrasto ai cambiamenti climatici e la mitigazione dell’inquinamento atmosferico.