Il settore delle costruzioni sta sperimentando negli ultimi anni una trasformazione significativa, spinta dalla crescente consapevolezza ambientale e dalla necessità di ridurre l’impatto ecologico. In questo contesto, l’utilizzo di materiali da costruzione riciclati sta emergendo come una pratica cruciale per mitigare l’estrazione e l’utilizzo eccessivo di risorse naturali. In giro per il mondo esistono da questo punto di vista almeno tre grandi esempi di opere costruite proprio sfruttando questo tipo di materiali ecologici: vediamo di quali si tratta e dove sono ubicate.
Indice
Cosa vuol dire materiali da costruzione riciclati
- Juventus Stadium di Torino
- L’osservatorio sulla piramide di Cheope
- Il ristorante Zero Waste Bistrot di Chelsea
Cosa vuol dire materiali da costruzione riciclati
Prima di vedere gli esempi di strutture che sono state costruite nel mondo vale la pena fare un passo indietro e analizzare più nel dettaglio di cosa stiamo parlando quando ci riferiamo a materiali da costruzione riciclati.
Tra i principali materiali riciclabili utilizzati nell’edilizia rientrano acciaio, cemento, legno, asfalto, cartone, carta, ma anche vetro, alluminio e alcune specifiche tipologie di plastica. Al di là di questi materiali comunemente noti, esistono anche altre soluzioni innovative come quei materiali riciclati che, inizialmente, non erano concepiti per essere impiegati nel settore edile. Tuttavia, grazie ai progressi tecnologici e alla creatività umana, questi materiali trovano impiego nella realizzazione di nuovi prodotti di elevata qualità, oltre che ecologici.
Pensiamo al caso di Clarisse Merlet, che ha inventato degli incredibili mattoni in stoffa, dimostrando che anche rifiuti comuni generati quotidianamente possono essere trasformati in oggetti riciclabili, capaci di ispirare progetti unici. Non solo la stoffa, ma anche materiali come il tetrapak, le bottiglie di plastica, gli scarti di legno possono contribuire in maniera cruciale a rendere l’edilizia più sostenibile, sfruttando ciò che solitamente viene gettato via.
Gli esempi più ammirevoli
Ecco dunque una lista dei tre edifici che in tempi non sospetti sono stati costruiti a partire dall’utilizzo di questi materiali innovativi.
1 . Juventus Stadium di Torino
L’innovativo progetto di ricostruzione dello Juventus Stadium a Torino ha dimostrato che la sostenibilità ambientale può coesistere con l’eccellenza architettonica. Nell’ambito di questa operazione, sono stati impiegati materiali dismessi provenienti dal vecchio Stadio “Delle Alpi”, conferendo nuova vita a elementi con l’utilizzo di:
- 40.000 metri cubi di calcestruzzo, frantumati ed utilizzati come sottofondo del rilevato strutturale del nuovo impianto.
- 5.000 tonnellate di acciaio.
- 2.000 metri quadrati di vetro.
- 300 tonnellate di alluminio.
Il risparmio economico è stato ingente ed è stato stimato a circa 2 milioni di euro.
2. L’osservatorio sulla piramide di Cheope
Da qualche anno, a causa di questioni di sicurezza, l’accesso diretto alle piramidi alle porte di El Cairo è stato limitato, e la salita su di esse da parte dei turisti è proibita. Per ovviare a questa restrizione, lo Studio Malka Architecture ha concepito un progetto innovativo molto interessante, vale a dire la realizzazione di un osservatorio che consentisse di ammirare le grandi Piramidi di Giza in tutta sicurezza.
Nel processo di costruzione dell’osservatorio, sono state adottate tecniche locali, impiegando materiali provenienti dal riciclo, tra cui mattoni di terra cruda, finestre tradizionali e altri manufatti dell’artigianato locale. Il tetto, realizzato in tessuto, è stato progettato in modo flessibile, consentendo l’apertura e la chiusura in base alle stagioni e alle esigenze.
3. Il ristorante Zero waste Bistrot
Il bistrot temporaneo “Zero waste,” eretto presso il Terminal Stores di Chelsea, ha preso vita attraverso l’impiego di imballaggi alimentari di Tetra Pak e si tratta dunque di una straordinaria dimostrazione delle infinite opportunità che ci offre il riciclo. La progettazione del locale è stata affidata ai due stimati designer finlandesi Harri Koskinen e Linda Bergroth, i quali hanno preso ispirazione dal “Nolla,” il primo locale a rifiuti zero della Scandinavia. L’obiettivo di questo bistrot è molto simile a quello del suo predecessore: con questa struttura si è infatti cercato di eliminare il più possibile sprechi e rifiuti seguendo un modello di economia circolare.
Il cuore del locale è rappresentato da un tunnel lungo e stretto ad archi realizzato con pannelli di Tetra Pak riciclato, che conferiscono una suggestiva colorazione azzurra dai toni delicati. Da vicino, sono visibili i testi e i codici a barre delle confezioni riciclate, il che regala al locale un’atmosfera unica e davvero molto originale. Tutti gli elementi presenti nel bistrot, compresi i vassoi, sedie e tavoli, anch’essi progettati da Bergroth, sono realizzati con un particolare tipo di plastica riciclata denominata “durat,” la quale è a sua volta riciclabile. Anche il menù abbraccia la stessa filosofia eco-sostenibile, offrendo piatti preparati con ingredienti locali e biologici.
Kaarina Gould, direttore esecutivo del Finnish Cultural Institute, committente del progetto, ha sottolineato a proposito l’importanza di riconsiderare i nostri stili di vita, di ridurre gli sprechi e rigenerare l’ambiente naturale per garantire un futuro sostenibile alle generazioni successive. Gould ha messo in luce quanto sia preoccupante il problema della plastica nei mari e l’enormità degli sprechi a cui dobbiamo assistere quotidianamente, come i 58 miliardi di bicchieri usa e getta smaltiti annualmente solo negli Stati Uniti. Raggiungere determinati obiettivi è cruciale ma ci potrebbe richiedere, e di questo ne siamo ormai consapevoli, cambiamenti per molti versi radicali.