Chiudi
Cerca nel sito:

Il biochar, cura naturale per i terreni contaminati

biochar
Condividi l'articolo

Giovedì 18 novembre un evento di formazione sulle potenzialità del biochar per il risanamento e la fertilità dei terreni a cura di Cnr – Iret e Università della Tuscia

La crescente attenzione al tema dell’economia circolare premia il biochar. Materiale simile al carbone che viene utilizzato per migliorare lo stato di salute del suolo. Si produce dalla pirolisi di materia organica, solitamente cellulosa o lignina; la sua struttura è molto stabile e permane nel terreno per molto tempo senza essere degradato dai microrganismi, come accade invece ai residui vegetali caduti a terra, al compost o al letame che si utilizzano di solito come fertilizzanti. Essendo molto poroso, il biochar migliora la ritenzione idrica del terreno, rivelandosi particolarmente prezioso nelle zone ad elevata siccità. Inoltre, la sua presenza limita la perdita di nutrienti del suolo per lisciviazione, ossia per progressiva discesa verso la falda idrica e, nei terreni contaminati, contribuisce al contenimento dei metalli pesanti e alla degradazione dei composti organici.

Il progetto Biochar Latium

Proprio per far conoscere tutte le potenzialità di questo materiale, l’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iret) e l’Università della Tuscia hanno organizzato un incontro di formazione che si svolgerà giovedì 18 novembre (ore 9.00 – 13.00). È possibile partecipare in presenza a Rieti, presso la sede di Reset, azienda nel settore dell’economia circolare e dell’energia rinnovabile, oppure seguire l’evento in streaming registrandosi sul sito Biocharlatium.eu. L’incontro, rivolto ad aziende agricole, produttori di energia e quanti siano interessati all’applicazione delle fitotecnologie nelle bonifiche dei siti contaminati, si inserisce nell’ambito del progetto Biochar Latium. L’iniziativa è finalizzata a sostenere, nel Lazio, la formazione di una filiera regionale per la produzione di biochar da materiali di scarto, provenienti soprattutto da coltivazioni di nocciolo e ulivo della Tuscia e della Sabina, e il suo utilizzo come ammendante in agricoltura. “Uno dei vantaggi maggiori dell’utilizzo di biochar per la bonifica o l’arricchimento di un terreno è la sostenibilità dell’intero ciclo produttivo – commentano gli organizzatori dell’evento – Soprattutto se le biomasse utilizzate per produrlo arrivano da breve distanza dal luogo di utilizzo”

Ultime Notizie

Cerca nel sito