Inutile negarlo: siamo abituati a pensare alle nostre città moderne come a grigi ammassi di asfalto, cemento, grattacieli: per molti versi non è poi uno stereotipo così lontano dalla realtà. Questo, ovviamente, non significa certo che non sia possibile portare all’interno degli ambienti urbani un po’ di sano verde. La biodiversità, ossia l’immensa varietà di specie viventi su Terra, è essenziale per il benessere umano e la salute degli ecosistemi. Portare la biodiversità nelle città può contribuire a migliorare la qualità della nostra vita quotidiana e, in parallelo, a “far bene” all’ambiente naturale. Vediamo insieme in quali modi è possibile ottenere questo risultato, ambizioso solo in apparenza.
1. Giardini Urbani e Tettoie Verdi
Ovviamente, una delle forme più evidenti di biodiversità urbana è la presenza di spazi verdi. I giardini urbani, gli orti casalinghi e le tettoie verdi sono un modo efficace per introdurre la biodiversità nelle città. Questi spazi possono ospitare una vasta varietà di piante, fiori e alberi, fornendo habitat per insetti impollinatori, uccelli e piccoli animali. I giardini comunitari, in particolare, coinvolgono i residenti locali nella cura e nella gestione di questi spazi verdi, promuovendo un senso di comunità e un maggiore rispetto per l’ambiente.
L’importanza delle aree verdi all’interno delle nostre città è assolutamente cruciale. Tra i suoi vantaggi troviamo ad esempio il miglioramento della qualità dell’aria. A proposito, secondo quanto dichiarato a Greenme dalla Dott.ssa Lina Fusaro, ricercatrice dell’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche:
1 ettaro di foresta urbana può rimuovere mediamente 17 kg/anno di PM10, e 35,7 kg/anno di ozono troposferico, mentre gli alberi di una foresta periurbana possono assorbire fino a 1005 kg/anno, per ettaro, di carbonio.”
Ma avere a disposizione un parco sotto casa ci permette anche di goderci lunghe passeggiate anti stress nel mezzo della natura, con benefici impagabili dal punto di vista della nostra salute mentale.
2. Le riserve urbane
Creare speciali riserve urbane all’interno delle città è un altro modo efficace per aumentare la biodiversità urbana. Questi spazi possono ospitare una vasta gamma di flora e fauna native, consentendo alle persone di connettersi con la natura senza dover viaggiare lontano dalle aree urbane. Le riserve urbane possono anche svolgere un ruolo cruciale nella conservazione delle specie in pericolo e nell’educazione ambientale.
Si tratta in ogni caso diversi dagli zoo e dagli acquari, dove gli animali possono vivere in quasi totale libertà ma al contempo al riparo dai predatori e dalle stesse pericolose attività dell’uomo.
3. Corridoi ecologici
L’urbanizzazione ha avuto un impatto a dir poco devastante sulla biodiversità: secondo i dati resi noti dalla Fao dal 1990 al 2020, su un totale di 4,06 miliardi di ettari (circa il 31% della superficie terrestre) sono andati distrutti circa 186 milioni di ettari di foreste e boschi, sostituiti da case ed edifici.
I corridoi ecologici sono una rete di habitat naturali interconnessi che consentono alle specie di spostarsi attraverso l’ambiente urbano. Questi corridoi possono essere costituiti da strisce di vegetazione lungo le strade, piste ciclabili o persino fiumi e corsi d’acqua restaurati. I corridoi ecologici aiutano a mitigare l’isolamento delle popolazioni di specie selvatiche e promuovono la diversità genetica, rendendo più resilienti le popolazioni animali locali.
Il primo ad avere questa idea fu Tony Clevenger, che all’inizio degli anni ’80 si rese conto di come una grossa autostrada in Canada avesse provocato ingenti danni ai processi produttivi delle alci, incapaci di trovare risorse per sostentarsi nella zona dov’erano state relegate e al contempo spaventate di attraversare la strada per paura delle auto che sfrecciavano a tutta velocità. Ecco dunque che lo scienziato e il suo team svilupparono l’idea della creazione di un ponte che collegasse le due aree del parco divise dall’autostrada per permettere lo spostamento dei soli animali.
4. Giardini con piante autoctone
La scelta di piante autoctone e piante amiche della fauna selvatica nei giardini privati e pubblici è un modo semplice ma potente per sostenere la biodiversità urbana. Le piante autoctone sono adattate alle condizioni locali e forniscono cibo e habitat per la fauna selvatica locale, senza contare che necessitano di meno acqua e meno risorse rispetto ad eventuali specie “aliene”.
5. Progetti di arte e cultura ambientale
Per portare la biodiversità in aree urbana è anche possibile sviluppare progetti di arte e cultura ambientale, utili a sensibilizzare la popolazione riguardo a questa tematica. Da questo punto di vista si potrebbero per esempio realizzare murales che rappresentano la flora e la fauna locali, imbastire spettacoli teatrali incentrati sulla conservazione ambientale o perfino installazioni artistiche che sensibilizzino le persone sulla biodiversità. Ovviamente, qualunque tipo di evento che tenga informato la popolazione sulla conservazione della biodiversità, comprese le conferenze e gli incontri, può svolgere un ruolo chiave da questi punto di vista. Questi progetti, peraltro, aiutano le amministrazioni locali ad arricchire la vita culturale delle città.