Un’azienda australiana brevetta una tecnologia di risanamento ambientale innovativa basata sul grafene, molto efficace contro l’inquinamento da Pfas.
di Luigi Dell’Olio
Una nuova tecnologia per il risanamento ambientale, in grado di rimuovere i metalli pesanti dall’acqua e convertire l’acqua contaminata in potabile. È la soluzione messa a punto da Sparc Technologies Limited, azienda australiana che ha da poco ottenuto un brevetto Usa. La soluzione tecnologica sfrutta le proprietà del grafene, un materiale dallo spessore equivalente alle dimensioni di un solo atomo, scoperto nel 2004 dai ricercatori Andre Geim e Kostya Novoselov, che negli ultimi anni ha rivoluzionato la scienza dei materiali. Il grafene è composto da atomi di carbonio disposti in un reticolo esagonale e trova applicazione in molti settori, tra cui l’elettronica, la fotonica, l’assistenza sanitaria e le bonifiche dei terreni contaminati. Il grafene è leggero e sottile, ma, allo stesso tempo, 200 volte più resistente dell’acciaio. È elastico, idrofobo e ha buone proprietà antimicrobiche.
Efficacia doppia rispetto alle tecniche attuali
Grazie alla sua idrofobicità, la proprietà in base alla quale un materiale viene respinto dall’acqua, il grafene è perfetto per decontaminare l’acqua, perché può separare le tossine dal liquido. In particolare, la tecnologia di Sparc Technologies Limited è stata utilizzata con successo per rimuovere dall’acqua contaminanti come arsenico, mercurio e Pfas, le sostanze polifluoroalchiliche o acidi perfluoroacrilici, usati nei processi industriali per le loro caratteristiche di resistenza al calore e impermeabilità. I test per il trattamento dell’acqua contaminata eseguiti da Sparc Technologies Limited hanno utilizzato un materiale assorbente a base di ossido di grafene, ottenendo risultati due volte migliori rispetto alle attuali tecniche utilizzate. Le prove non sono terminate. Le prossime saranno focalizzate sulla riutilizzabilità degli assorbenti a base di grafene, nonché sulla loro velocità di estrazione dei contaminanti.