Abbiamo un grosso problema con la plastica. Ormai non è più un mistero che l’utilizzo di materie plastiche abbia portato nel corso degli ultimi decenni ad un livello di inquinamento inaccettabile del suolo e dei mari in modo particolare, dove si sono accumulate nel corso del tempo migliaia di tonnellate di quelli che un tempo erano nostri prodotti di uso quotidiano. Ad essere sotto accusa sono in particolar modo bottiglie, cannucce, piatti, ma la lista sarebbe infinita. Consapevole della minaccia che questo tipo di rifiuti rappresentano per la conservazione della biodiversità, l’Unione Europea ha adottato nel 2018 il divieto totale per gli oggetti di plastica monouso di cui esiste una versione alternativa già disponibile sul mercato: è il caso di cotton fioc, posate, piatti, cannucce, bastoncini mescola bevande e bastoncini da palloncino. Nella lista gli eurodeputati hanno inoltre inserito anche tutti i contenitori per cibo da fast food in poliestere.
L’emergenza è reale oggi più che mai. Forse non tutti sanno, a proposito, che nei nostri oceani ci sono ben 5 enormi isole di plastica che sono state trasportate dalle correnti e che rappresentano un serio pericolo non solo per le specie animali ma anche per la salute di noi esseri umani, poiché consumando prodotti ittici rischiamo di ingerire a nostra volta componenti tossiche delle materie plastiche.
Il riciclo della plastica è, dunque, una delle soluzioni possibili per evitare di peggiorare una situazione già di per sé molto delicata. Esistono infatti dei trucchi molto simpatici per trasformare la plastica usata in maniera creativa, evitando così di farla finire in discarica: vediamo insieme quali.
Mattoni in plastica riciclata
Consapevole degli effetti deleteri dell’uso e dell’abuso di plastica, il settore dell’edilizia sta facendo uso di questo materiale sempre più spesso per dare vita a mattoni sostenibili. Pensiamo per esempio all’azienda Recycle Rebuild che ha lavorato di recente fianco a fianco di Precious Plastics con l’obiettivo di sviluppare mattoni composti al 100% da plastica riciclata. Con 1,5 kg di materia plastica, una quantità non indifferente, è infatti possibile realizzare un mattone ecologico valido e resistente tanto quanto qualunque altro. Un elemento curioso che vale la pena sottolineare in questo caso è che ogni mattone ha un design caratteristico, che permette di agganciare le diverse unità come se fossero i famosi mattoncini della Lego. Si tratta, inoltre, di mattoni che vantano pregevoli qualità isolanti grazie alla riduzione dei ponti termici.
A questo proposito, c’è anche chi è riuscito a generare mattoni dalla combinazione di materie plastiche di scarto e sabbia ad alte temperature: è il caso della scienziata kenyota Nzambi Matee, oggi a capo della startup Gjenge Makers. Proprio grazie al suo impegno ecologico, tra l’altro, Matee è riuscita a conquistare il premio Young Champions of the Earth nel 2020.
L’abbigliamento sostenibile
Per anni (ma in realtà ancora adesso) il settore tessile è stato senza ombra di dubbio uno dei più inquinanti in assoluto. Eppure, la soluzione per rendere i nostri abiti sostenibili è sempre stata a portata di mano: riciclare materie plastiche da riutilizzare per la produzione di capi d’abbigliamento è, a ben pensarci, una delle soluzioni più intuitive che potremmo applicare.
Alcune aziende si stanno attivando già da tempo in questo senso, cercando di recuperare plastica usata che, trattata a dovere, può trasformarsi in un materiale per la produzione di un’ampia varietà di prodotti, tra cui t-shirt, pantaloni, scarpe e accessori. Coniugare moda e sostenibilità è possibile e sono già numerosi i brand che hanno scelto di abbracciare questa rivoluzione: è il caso di NoMiNou, brand USA che ha lanciato un’intera collezione di vestiti interamente composti da PET riciclato ricavato da bottiglie di plastica usate. Il marchio forse più celebre da questo punto di vista è però lo spagnolo EcoalF, che in tempi non sospetti ha lanciato (tra gli altri) un trench composto da vecchie reti da pesca dismesse.
Mobili e arredi di design da plastica riciclata
L’arredamento sostenibile sta diventando sempre più popolare tra i designer, che negli ultimi anni hanno espresso la loro immensa creatività sviluppando idee originali e intriganti per un mobili e oggetti da interni che spesso si sono trasformati in piccoli capolavori.
Non soltanto questi mobili contribuiscono a ridurre la quantità di plastica che finisce in discarica, ma sono anche pregevoli esempi dell’innovazione di un comparto rimasto troppo a lungo ancorato all’utilizzo delle solite tecniche di produzione. Tra gli esempi di brand che hanno scelto di sperimentare questo tipo di soluzione alternativa troviamo Pedrali, che ha creato arredi sostenibili recuperando imballaggi alimentari e bottigliette in PET, o ancora Arper, che per alcuni dei suoi prodotti ha voluto puntare sul polipropilene riciclato.
Giocattoli per bambini
Giochi di plastica riciclata (il nome del marchio dice tutto!) è da anni impegnata nel recupero di materie plastiche per la realizzazione di piccole giostre per bambini adatte a qualunque parco pubblico: l’azienda produce infatti castelli, trenini, altalene e molto altro ancora con un materiale chiamato Strongplast, una miscela di plastiche riciclate al 100% con impatto ambientale minimo.
Ma gli esempi di business che si sono impegnati per la realizzazione di giocattoli di plastica riciclata non si contano anche tra i “big”: pensiamo ad esempio alla linea Blavingad, con cui Ikea ha voluto realizzare peluche fatti di plastica recuperata dagli oceani, o al progetto Barbie loves the ocean di Mattel con cui l’azienda produttrice di giocattoli ha ricreato l’iconica bambola utilizzando soltanto plastica riciclata.