Facilmente manovrabili, in grado di muoversi anche in siti pericolosi e di difficile accesso, adattabili a contesti differenti e capaci di elaborare grandi quantità di dati: i droni sono la scelta tecnologica perfetta per il monitoraggio ambientale.
Sono piccoli, stanno nel bagagliaio di un’auto, sono veloci e capaci di coprire aree estese con il volo o la navigazione, facilmente manovrabili da remoto. Senza dimenticare il contributo dell’intelligenza artificiale necessaria per l’acquisizione selettiva di dati complessi. Sono i punti di forza dei droni, una scelta tecnologica ampiamente adottata dalle agenzie, gli enti pubblici o le imprese che si occupano di monitoraggio ambientale.
Le Aquile dell’Abruzzo
Una delle prime esperienze di monitoraggio ambientale con i droni è quella dell’Arta Abruzzo con il progetto Le Aquile: una flotta regionale di droni utilizzati per diverse attività. Tra gli utilizzi principali c’è il monitoraggio delle aree critiche in prossimità della mega discarica di rifiuti di Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara, dove il drone vigila sulle azioni di ripristino ambientale. I droni sono utilizzati anche in attività di indagine: dalla ricerca di scarichi abusivi alla mappatura dei fenomeni di erosione lungo la costa, dal controllo dell’inquinamento da idrocarburi al monitoraggio dello stato delle coperture contenenti amianto, con riconoscimento automatico del rischio di dispersione di fibre cancerogene. Alcuni droni sono dotati di particolari sensori termografici, che permettono di rilevare differenze di temperatura anomale, ad esempio all’interno di strutture chiuse, o di misurare le temperature assolute. Una ulteriore applicazione permette di acquisire campioni d’aria da analizzare in laboratorio, evitando l’esposizione diretta di persone a potenziali pericoli. Tra le Aquile c’è anche il “drone naso”, dotato di un sistema portatile, in grado rilevare la concentrazione di sostanze inquinanti. Le Aquile, inoltre, hanno un volo pulito: grazie alla propulsione elettrica non producono emissioni nocive.
Per cielo, per terra e per mare
I droni sono mezzi versatili e offrono un’ampia ed eterogenea possibilità di impiego in contesti differenti, vanno per cielo, per terra ma anche per mare e lungo i corsi d’acqua interni.Le agenzie per la protezione ambientale li utilizzano per acquisire informazioni utili al monitoraggio ambientale in contesti montani e marini, nei bacini idrici, nelle cave, nelle discariche, nei siti industriali dismessi o nelle città. In mare o nei fiumi, i droni sono utilizzati, ad esempio, per individuare la plastica dispersa, per monitorare l’inquinamento delle acque – come nel caso di un progetto per il fiume Reno a Bologna – oppure nei casi di incidenti sulle petroliere per circoscrivere l’area di intervento e fornire immagini e informazioni utili per il coordinamento degli interventi. I droni arrivano dappertutto.