Anche lo sport scende in campo nella lotta al cambiamento climatico. Il progetto di riqualificazione dello stadio Olimpico a Roma, che produrrà l’energia per alimentare tutto il Foro Italico, è più di una dichiarazione di intenti.
“Credo che lo sport possa essere il principale testimonial della lotta al cambiamento climatico. Il calcio può fare da locomotiva. Per questo approvo pienamente la scelta della Lega di far indossare ai capitani di serie A una fascia dedicata al clima per la Giornata della Terra”. Lo dichiara in un’intervista a Repubblica il ministro dello Sport Andrea Abodi. Lo sport ha bisogno di sostenibilità, dice, perché “le inefficienze energetiche cubano il doppio del finanziamento pubblico, attorno al miliardo di euro. Ci sono anche ragioni economiche per questa svolta”. Secondo Abodi nel corso della legislatura si possono ottenere già importanti risultati.
Gli stadi devono diventare comunità energetiche
“Tutti i centri di preparazione olimpica e formazione federale che finanziamo devono passare alle rinnovabili. Poi possiamo elaborare un protocollo di buone pratiche su acqua, rifiuti e plastica; e fare in modo che il Credito Sportivo nei suoi finanziamenti dia priorità alle tematiche energetiche”. “Ogni stadio può e deve diventare una comunità energetica – afferma ancora Abodi – È quello che stiamo immaginando per lo stadio Olimpico: una riqualificazione che passi dalla sostituzione dell’attuale copertura. Uno studio dimostra che in questo modo, oltre a restituirci un pezzo di visione di Monte Mario e valorizzare l’architettura dello stadio, è possibile produrre l’energia per alimentare tutto il Foro Italico. Con una spesa di 80 milioni, lo faremo nel giro di due anni e sarà più di una dichiarazione di intenti”.