La Regione Sicilia destina 3,5 milioni di euro ai Comuni per la riqualificazione di porti e borghi marinari, per migliorare servizi e sicurezza per i pescatori. E incrementare sostenibilità della pesca e tutela dell’ambiente.
Oltre 3 milioni e mezzo di euro per migliorare l’efficienza di porti e borghi marinari e garantire sicurezza e più servizi ai pescatori siciliani. Favorendo la piccola pesca costiera sostenibile, con maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente e del mare. Il Dipartimento Pesca mediterranea della Regione Sicilia ha pubblicato un bando rivolto ai Comuni dell’Isola, in attuazione della misura “Porti” del Programma operativo del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, che utilizza le risorse residue del Fondo per gli affari marittimi e la pesca 2014/2020, in chiusura a dicembre. L’avviso prevede un contributo massimo di 250 mila euro per riqualificare i porti pescherecci, potenziare i luoghi di sbarco e incentivare la vendita diretta del pescato attraverso, tra i vari interventi possibili, la realizzazione o il ripristino di segnalamenti marittimi luminosi, ormeggi, ancoraggi, videosorveglianza e illuminazione, ma anche punti acqua e arredo urbano. I lavori dovranno essere conclusi entro quattro mesi, pena la revoca del finanziamento.
Cosa è la pesca sostenibile
Mari e oceani sono indispensabili per la regolazione del clima: rappresentano il più grande serbatoio di carbonio assorbito sul pianeta e da loro proviene oltre la metà dell’ossigeno che respiriamo. Ma sono fondamentali anche per la sicurezza alimentare, dato che rappresentano la fonte di proteine per oltre 3 miliardi di persone. Oggi l’equilibrio degli oceani e delle loro risorse sono messi in pericolo dal cambiamento climatico, dall’inquinamento e dalla sovrapesca, che secondo la FAO interessa oltre il 34% delle popolazioni ittiche. Per questo è fondamentale incrementare le attività di tutela del mare e della sua biodiversità, incoraggiando attività di pesca sostenibile. Ossia, secondo il Marine Stewardship Council, organizzazione internazionale nata per la tutela dell’ecosistema marino e delle risorse ittiche, quella che rispetta tre criteri fondamentali:
- lascia in mare abbastanza pesci, in modo che possano riprodursi e le risorse ittiche durare nel tempo;
- è effettuata minimizzando il suo impatto sull’ecosistema;
- è gestita in modo responsabile, nel rispetto delle leggi vigenti e in modo da potersi adattare ai cambiamenti.
Riqualificazione dei porti: perché è importante
Il bando della Regione Sicilia finanzierà interventi di riqualificazione e ristrutturazione di porti e banchine, l’ottimizzazione dei sistemi di raccolta e stoccaggio dei rifiuti in area portuale, la realizzazione di ripari di pesca, il posizionamento di segnalamenti marittimi, l’individuazione di aree eleggibili come oasi di ripopolamento e zone di protezione ittica. La metodologia operativa terrà in grande considerazione le questioni inerenti la sostenibilità ambientale, tra cui le criticità connesse alla gestione dei rifiuti derivanti dall’attività di pesca, a bordo e a terra, riponendo massima attenzione alle Direttive comunitarie che stabiliscono l’obbligo di sbarco, anche per la biomassa scartata. “Un provvedimento importante – commenta l’assessore alla Pesca della Regione Sicilia Luca Sammartino – che va incontro alle esigenze dell’intero settore e in particolare alla piccola pesca costiera, per dare maggiore sicurezza agli operatori e rendere più agevole lo smaltimento dei rifiuti marini, piuttosto che degli oli o delle batterie esauste, in linea con le disposizioni normative nazionali, compresa quelle della Legge Salva Mare. Ma interviene anche nella riqualificazione dei nostri splendidi piccoli porticcioli per migliorare la qualità dei servizi e, quindi, la vita di chi vive il mare per lavoro”. I Comuni interessati potranno inviare il progetto esecutivo, e la relativa documentazione richiesta, entro le ore 12.00 del 31 marzo all’indirizzo di posta elettronica certificata dipartimento.pesca@certmail.regione.sicilia.it