Deliceto è entrato nella Rete dei Comuni sostenibili impegnata nella promozione delle politiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Il piccolo Comune è anche capofila della oil free zone che unisce i 29 Comuni dell’area interna Monti Dauni nel percorso verso la transizione energetica.
Deliceto entra nella Rete dei Comuni sostenibili. È il primo Comune della provincia di Foggia ad aderire all’associazione che misura il livello di sostenibilità dei nostri territori. L’ottantesimo in Italia da quando, nel 2021, è nata la Rete, impegnata nella promozione, tra Comuni e Unioni di Comuni, delle politiche per la sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed economica. “Da poco – racconta Pasquale Bizzarro, sindaco del piccolo Comune – Deliceto è stato designato Comune capofila della oil free zone Monti Dauni, la prima in Puglia, che unisce i 29 Comuni dell’area interna Monti Dauni in quella che, forse, è la sfida più importante che abbiamo davanti a noi: la transizione energetica e la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie prodotte da fonti rinnovabili”. Con l’adesione alla Rete, l’amministrazione compie un altro importante passo verso quello che Bizzarro ritiene debba essere il futuro della comunità. L’adesione è frutto di un percorso avviato tra la Rete dei Comuni sostenibili e l’associazione di promozione sociale “Per il meglio della Puglia”, che lo scorso anno hanno siglato un’intesa di collaborazione finalizzata alla promozione della sostenibilità.
Cosa è la Rete dei Comuni sostenibili
La Rete dei Comuni sostenibili è nata su iniziativa dell’Associazione delle autonomie locali italiane, Città del Bio e Leganet, in collaborazione con ASviS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile e in sinergia con il Joint Research Center della Commissione europea. È un’associazione senza scopo di lucro, aperta a tutti i Comuni italiani. L’obiettivo è di accompagnare i Comuni nella localizzazione e nella realizzazione degli obiettivi di Agenda 2030 delle Nazioni Unite tramite la condivisione di buone pratiche ed esperienze di formazione. La Rete si prefigge inoltre di rappresentare uno strumento utile “per cogliere le opportunità di finanziamento che sostengono lo sviluppo sostenibile”, come ha spiegato il suo direttore Giovanni Gostoli.
Rete dei Comuni sostenibili: il percorso di Deliceto
Il cuore del percorso di sostenibilità del Comune di Deliceto è l’adozione di monitoraggio volontario attraverso indicatori locali realizzati con ASviS e attraverso il dialogo con il Centro Ricerche della Commissione europea. “Misurare per condividere, pianificare e agire”, ha dichiarato Gostoli. Un lavoro di confronto e di collaborazione fondamentale, secondo la consigliera con delega all’Ambiente del Comune di Deliceto Paola D’Agnello, soprattutto per un’area caratterizzata da piccole realtà, spesso in difficoltà demografica, com’è quella in cui ricade Deliceto, a mezza costa tra il Tavoliere delle Puglie e l’Appennino Campano. “Se è vero che nessuno si salva da solo – dice D’Agnello – per noi è ancor più vero. La Rete è essenzialmente occasione di scambio e di crescita reciproci, il paracadute contro l’isolamento, la frontiera del futuro, la mano tesa che ci sorregge. E la sostenibilità è l’unico modo, oggi, di vivere il nostro presente. Ogni scelta deve essere ponderata in ottica futura, ogni comportamento deve tendere alla promozione e alla costruzione, ogni azione deve essere compiuta pensando alle sue conseguenze. Abbiamo scelto la Rete dei Comuni sostenibili per fare la nostra parte nel raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030 e siamo convinti che possano essere utilmente raggiunti solo con la pianificazione, la formazione, la messa in rete delle prassi, la partecipazione e la verifica costante”.
Deliceto capofila della oil free zone dei Monti Dauni
A metà gennaio, la prima assemblea dell’anno dei sindaci dell’area interna Monti Dauni ha individuato proprio nel Comune di Deliceto l’ente capofila per l’oil free zone dei Monti Dauni, la prima in Puglia, ed eletto il sindaco Pasquale Bizzarro in qualità di referente. “Il coordinamento – ha dichiarato Bizzarro in quell’occasione – lavorerà per intercettare questo tipo di economia e per avviare un piano energetico in grado di ottimizzare la produzione da fonti rinnovabili. Chiederemo alla Regione di istituire sui Monti Dauni un Osservatorio energetico, visto che in provincia di Foggia si produce più energia rinnovabile di tutte le altre provincie della Puglia”. Un’altra proposta indirizzata al presidente della Regione, Michele Emiliano, era già partita pochi giorni prima: i 29 sindaci dell’area interna Monti Dauni hanno chiesto di investire per la loro intera area, e non per un solo borgo, i 20 milioni di euro del PNRR destinati a ciascuna Regione nell’ambito del progetto “Attrattività dei borghi” del Ministero della Cultura. La coesione, secondo loro, è la carta vincente.