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WSense premiata per lo sviluppo della comunicazione wireless sottomarina

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Premiata nell’ambito del World economic Forum, la società WSense ha sviluppato un sistema di monitoraggio e comunicazione wireless subacqueo, in grado di raccogliere dati che permetteranno di migliorare lo studio e la tutela degli oceani, di ridurre l’impatto ambientale e gestire i rischi delle produzioni e delle attività off-shore.

È l’italiana WSense l’impresa più innovativa al mondo nella raccolta e gestione dei dati ai fini della protezione dell’ambiente oceanico. Lo ha stabilito il World Economic Forum appena conclusosi a Davos, che l’ha selezionata come unica realtà italiana e insignita del riconoscimento Ocean Data Challenge, nell’ambito della sessione “The Earth Data Revolution”. WSense è una società di tecnologia avanzata, nata come spinoff dell’Università La Sapienza di Roma e specializzata in sistemi di monitoraggio e comunicazione subacquei che utilizzano onde acustiche – simili a quelle utilizzate dai delfini ma senza interferire con loro – e tecnologie ottiche senza fili, che hanno aperto la strada all’Internet of Underwater Things (IoUt). Attiva dal 2017, WSense già nel 2022 è stata insignita dalla Commissione europea del Blue Invest Award, premio finalizzato a promuovere l’innovazione sostenibile nel settore della blue economy. Oggi vanta una squadra di oltre 40 ingegneri e ricercatori, con uffici in Italia, Norvegia e Regno Unito.

La comunicazione wireless sottomarina: perché è importante e come funziona

Il cuore del sistema di comunicazione sottomarina realizzato da WSense è il nodo sensore sottomarino (W-Node), una sorta di laboratorio sottomarino in grado di integrare sensori di vario tipo: per rilevare salinità e temperatura del mare, ossigeno disciolto, pH dell’acqua, presenza di idrocarburi, quantità di CO2, tipologia e livello dei rumori, insomma una varietà di parametri fondamentali per fotografare lo stato di salute dell’ambiente marino e recuperare dati sul mare che permetteranno di studiarlo per migliorarne la tutela, ridurre l’impatto ambientale e gestire i rischi delle produzioni e delle attività off-shore. Una rete composta da poche decine di W-Node è in grado di coprire aree vaste, decine di Km di costa ad esempio. Ciascun nodo sensore sottomarino non solo analizza, elabora, comprime i dati dei sensori ma li trasmette in tempo reale e georeferenziati, grazie ad un sistema di vero e proprio “GPS sottomarino”. La comunicazione wireless subacquea rappresenta un mercato potenziale del valore di 3,5 miliardi di dollari, nel quale si prevede un incremento annuo del 22% fino al 2027. “Il World Economic Forum di quest’anno ha rimarcato come il cambiamento climatico rappresenti il maggior rischio a breve termine per l’umanità. Il monitoraggio degli oceani, ma anche dei mari chiusi come il Mediterraneo, è fondamentale – ha commentato la Ceo di WSense Chiara Petrioli – Gli oceani assorbono circa un terzo della CO2 prodotta dalle attività antropiche e abbiamo di fronte il dramma dell’inquinamento marino provocato dalle sostanze chimiche, oltre che dalle plastiche e microplastiche. I nostri sistemi promettono di fare luce su quanto avviene in profondità: i sensori che possono essere applicati ai nostri sistemi di comunicazione subacquea sono in grado di monitorare 24 ore su 24 la concentrazione di qualsiasi sostanza estranea all’ambiente marino originale, lanciare allarmi e permettere interventi mirati di pulizia e risanamento”.

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Redazione

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