Nata 5 anni fa in Francia, la start up Origins.earth propone un innovativo modello di misurazione delle emissioni climalteranti in tempo reale, che permette di mappare la CO2 prodotta per settore di attività e chilometro quadrato.
Origins.earth è una start up francese che ha progettato un sistema di rilevamento delle emissioni di CO2 in tempo reale, denominato MeteoCarbone, con diverse possibilità di analisi dei dati del territorio interessato. Per esempio, dove si concentrano le emissioni, dove sono generate, come si spostano, qual è l’indice mensile delle loro evoluzioni, ma anche previsioni e valutazione dell’impatto delle misure intraprese. Il suo motto è “rendere visibile l’invisibile”. È nata per mettere a disposizione delle collettività strumenti e soluzioni capaci di accelerare la lotta contro il cambiamento climatico e si rivolge a Comuni o aziende per misurare gli impatti delle loro politiche. A Parigi, dove è nata, è attiva da 5 anni. “Le città sono i nostri interlocutori principali – spiega David Duccini, ceo di Origins.earth – perché sono responsabili al 70% delle emissioni di CO2 e perché sono un territorio dove si può intervenire concretamente sia con l’efficientamento energetico che con piani di contenimento del traffico veicolare, due settori di grande importanza per ridurre le emissioni della CO2. Ma anche una grande azienda può avere tutto l’interesse a valutare effettivamente quelle che sono le proprie emissioni, per cercare di minimizzarle. Oltretutto le grandi aziende sono deputate a fare un inventario delle proprie emissioni, ridurle e partecipare al meccanismo di Emission Trading System”.
Origins.earth effettua la misurazione reale delle emissioni di CO2, non più una stima
Il progetto di ricerca che ha portato alla nascita della start up è partito nel 2017, quando l’amministrazione della capitale francese si è rivolta all’azienda Suez, che gestisce i servizi pubblici locali, affinché l’aiutasse a diventare la prima città europea a misurare le proprie emissioni di anidride carbonica. È nata così Origins.earth che, insieme al Laboratorio delle Scienze del clima e dell’ambiente del CNR italiano, al Comune di Parigi e all’Agenzia parigina del Clima, ha messo a punto un sistema di misura in grado di calcolare giornalmente le emissioni di CO2 relative al sistema dei trasporti pubblici, privati, al sistema residenziale, alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia. Un sistema di misurazione reale e non più di stima: sappiamo qual è la misura ora, una settimana o un mese fa, in una determinata area. È qui la novità. Perché l’inventario delle emissioni che gli Stati membri dell’Unione europea producono ogni anno – utilizzate per rendicontare gli impegni comunitari – sono stime, e solitamente riferite a due anni prima.
Origins.earth: come funziona la misurazione delle emissioni di CO2
Origins.earth raccoglie tutti i dati open source disponibili inerenti attività, consumi e flussi che generano CO2, mettendoli in relazione con le condizioni meteo climatiche. Utilizza inoltre un sistema di sensori che rilevano effettivamente le emissioni di CO2 di natura antropica; le misure vengono quindi confrontate tramite un modello matematico con i dati dell’inventario, per trovare il fattore di correzione laddove necessario, e restituire una misurazione reale. Le centraline di Origins.earth dialogano tra loro e, attraverso una piattaforma informatica, il sistema restituisce i dati della CO2 su chilometro quadrato, per settore di attività. Le informazioni vengono archiviate e si possono consultare sia quelle passate, sia utilizzarle per fare previsioni; è possibile, ad esempio, stimare l’effetto di un blocco del traffico o della pedonalizzazione di una determinata area, per valutare l’efficacia delle misure di riduzione delle emissioni di CO2.
Origins.earth arriva in Italia
Dal 2020 il sistema di Origins.earth è operativo su tutta l’Ile de France; e l’azienda sta lavorando per costruire un sistema di misurazione per l’isola di Cipro, in collaborazione con alcuni istituti scientifici ciprioti. In Italia Origins.earth ha partecipato quest’anno come start up innovativa al Key Energy di Rimini. “In Italia – dice Duccini – abbiamo tante città che si sono candidate ad azzerare le emissioni al 2030 e ci sono delle realtà interessanti da studiare, per cui cerchiamo di fare conoscere il nostro sistema. Con la città di Roma, assieme a partners del mondo scientifico e ambientalista, abbiamo presentato una candidatura a una iniziativa europea, con un progetto ancor più unico nel suo genere, che integra tra di loro le emissioni di gas climalteranti con i dati della qualità dell’aria per ottenere una cartografia dettagliata delle zone della città in cui intervenire in maniera prioritaria. Abbiamo anche attivato un dialogo con le principali città della pianura padana, un’area con alti livelli di emissioni”.