Il programma ambientale delle Nazioni unite (Unep) denuncia una contaminazione allarmante dei suoli agricoli da plastiche. Le microplastiche contenute in fertilizzanti, pesticidi e rivestimenti per semi rappresentano la metà delle microplastiche utilizzate nello spazio economico europeo
Quello della plastica in mare è un problema gravissimo di cui siamo ormai tutti consapevoli. Ma anche il suolo, che è stato ed è una leva di sviluppo globale, si sta rivelando una risorsa drammaticamente danneggiata. L’allarme arriva dal programma ambientale delle Nazioni unite, l’Unep, che ha di recente pubblicato un report per denunciare che “la plastica, ampiamente utilizzata in agricoltura, dai fertilizzanti ai film di pacciamatura, sta contaminando il suolo e potenzialmente minacciando la sicurezza alimentare”. I suoli agricoli, da cui arriva buona parte del nostro nutrimento, sono ampiamente contaminati dalla plastica. Spiega Elaine Baker, docente dell’Università di Sydney e coautrice del rapporto: “c’è solo una quantità limitata di terreno agricolo disponibile. E stiamo iniziando a capire che l’accumulo di plastica può avere impatti ad ampio raggio sulla salute di questi suoli, sulla biodiversità e sulla produttività, tutti elementi vitali per la sicurezza alimentare”.
La plastica è onnipresente in agricoltura
“La plastica si sta accumulando nel suolo, in tutto il mondo, a un ritmo allarmante” avverte l’Unep. Difficile, per chi non si occupa di agricoltura, immaginare quanto la plastica sia onnipresente: dai contenitori dei semi ai teli da pacciamatura (quelli utilizzati per modificare la temperatura del suolo e prevenire la crescita di erbe infestanti sulle colture), sono in plastica i tubi di irrigazione, i sacchi e le bottiglie che contengono i prodotti utilizzati per le colture, i teli delle serre e c’è plastica anche nei fertilizzanti. Da decenni, infatti, i polimeri plastici vengono impiegati per incapsulare i fertilizzanti a rilascio controllato. Il rapporto Sowing a Plastic Planet pubblicato nel luglio di quest’anno dal Center for International Environmental Law ricorda che secondo uno studio dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) le microplastiche aggiunte intenzionalmente a fertilizzanti, pesticidi e rivestimenti per semi rappresentano quasi la metà delle circa 51.500 tonnellate di microplastica utilizzate ogni anno nello spazio economico europeo.
I fertilizzanti sono la principale fonte di microplastiche nel suolo
“Mentre tutti questi prodotti hanno contribuito ad aumentare i raccolti, ci sono prove crescenti che la plastica degradata sta contaminando il suolo e ha un impatto sulla biodiversità e sulla salute del suolo” scrive Unep. Grossi pezzi di plastica, alterati nel tempo dagli agenti atmosferici, possono rompersi in frammenti di dimensioni inferiori ai 5 mm e penetrare nel terreno. Ma la principale fonte di inquinamento da microplastiche sono oggi i fertilizzanti. Le microplastiche possono modificare la struttura fisica della terra e limitarne la capacità di trattenere l’acqua. Possono anche influenzare le piante riducendo la crescita delle radici e l’assorbimento dei nutrienti. E, ovviamente, quando vengono trasferite alle persone attraverso la catena alimentare, hanno un impatto – ancora tutto da studiare – sulla salute umana.