Stoccolma, la capitale svedese, è una città virtuosa. L’amministrazione e gli urbanisti locali si sono posti una semplice domanda: è possibile continuare a crescere come nucleo urbano, allargandosi e accogliendo un maggior numero di residenti, limitando l’impatto sull’ambiente? La città più intelligente del mondo, com’è stata definita e riconosciuta, si è posta l’obiettivo di riuscirci e lo sta perseguendo puntando su soluzioni smart di ultima generazione. Non a caso, nel 2010 è stata eletta capitale verde d’Europa.
Cos’è lo European Green Capital Award e quali sono i criteri per concorrere?
Nel nostro tempo, due europei su tre vivono in città. Il dato è in crescita. Le aree rurali si stanno svuotando e tutti cercano di stabilirsi in nuclei urbani. Qui sono offerti più servizi e si trovano maggiori opportunità. Conscia di questo fenomeno, l’Unione Europea, attenta alle vicissitudini ambientali, ha indetto due premi dedicati alle città e ai centri maggiormente sostenibili. Il titolo di Capitale Verde Europea (CEG), si assegna alle città con oltre 100.000 abitanti. Quello di Foglia Verde Europea (EGL) è invece riservato alle città più piccole, fino a 20.000 abitanti.
Stoccolma è stata la prima capitale verde d’Europa, nel 2010, l’anno nel quale si è cominciato ad assegnare questo premio. Per aggiudicarsi questo titolo, che è indubbiamente motivo d’orgoglio in un’epoca come questa, nella quale la sensibilità ambientale è molto importante, occorre rispettare alcuni requisiti. Innanzitutto, si deve dimostrare la ferma intenzione di migliorare l’ambiente urbano, in chiave sostenibile. Per riuscire in questo non semplice compito è fondamentale studiare e mettere in azione iniziative per ridurre l’inquinamento, nonché preparare il nucleo urbano ad affrontare al meglio – con resilienza, come si suol dire oggi – l’impatto con il cambiamento climatico.
Il regolamento europeo che presiede all’assegnazione dei premi di capitale verde d’Europa e Foglia Verde ha il nome, piuttosto evocativo, di Libro Verde. Il volume è in continua evoluzione, dal momento che si aggiorna seguendo la comparsa sul mercato delle più recenti tecnologie dell’abitare, additando ogni interessante novità urbanistico-architettonica legata alla sostenibilità ambientale.
Le smart solutions di Stoccolma per combattere il cambiamento climatico
La capitale svedese è in crescita rapidissima. Si tratta infatti di uno dei capoluoghi europei maggiormente interessato dall’urbanizzazione: svedesi e stranieri si trasferiscono senza sosta in città. Ciononostante, l’amministrazione punta al raggiungimento di un’impronta di carbonio positiva entro il 2040.
La riqualificazione ecologica nella prima capitale verde d’Europa è partita nel distretto di Valla Torg. Nell’ambito di un progetto europeo, denominato GrowSmarter, si è decisa la ristrutturazione di una serie di appartamenti pubblici, al fine di renderli meno impattanti e a bassissimo consumo energetico. Si è poi puntato su auto elettriche, biciclette condivise e una nuova concezione della raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Ogni tipo di spazzatura è identificato con un colore differente e non ci si limita a separare carta, plastica, vetro e pochi altri materiali, come avviene ad esempio nel nostro Paese, bensì si sono aumentati i cassonetti ed è stato impiantato un sensore ottico presso ognuno di questi, così da verificare il corretto conferimento. Utilizzando bilance presso il punto di raccolta e tecnologie all’avanguardia nei poli di recupero, è possibile trattare individualmente ogni scarto, in stabilimenti specializzati e focalizzati sul recupero di quel tipo di materiale. Si tratta di un’organizzazione certosina della raccolta, indubbiamente scandinava. Eppure, i risultati sembrano dare ragione a questo tipo di gestione, così meticolosa.
Un’applicazione municipale sul cellulare del singolo cittadino lo informa, in tempo reale, di quanti rifiuti abbia inviato al riciclo, gratificandolo immediatamente e stimolandolo a ripetersi. È in fase di avvio l’applicazione di una tariffa individuale sui rifiuti, che tenga conto di quanto sia stato riciclato.
Diminuzione delle emissioni di CO2
Un vantaggio non trascurabile di un sistema tanto innovativo di raccolta differenziata è la diminuzione delle emissioni di anidrice carbonica legate all’andirivieni dei camion della spazzatura, spesso molto inquinanti. A Stoccolma, i rifiuti viaggiano sottoterra. La loro mobilitazione si deve al trasporto all’interno di tubi ad alta pressione, che convogliano gli scarti in un unico punto di raccolta. Da qui, essi sono inviati agli stabilimenti preposti tramite treni e camioncini di piccole dimensioni. Una dichiarata priorità della prima capitale verde d’Europa è la mobilità sostenibile. Il comune si serve di sensori IBM che misurano in tempo quasi reale una moltitudine di dati sul traffico, aiutando l’amministrazione a risolvere le criticità.
I trasporti pubblici di Stoccolma a basso impatto ambientale
Il rafforzamento del trasporto pubblico è parte integrante del piano di Stoccolma per ridurre le emissioni. Gran parte del servizio pubblico locale via acqua, molto utilizzato in città, viaggia a basso impatto, e il comune prevede di raggiungere il 100% entro il prossimo lustro, servendosi di energia elettrica e biocombustibile. In linea con questa visione, al 2030 la capitale svedese stima di avere il 30% in meno del traffico di oggi e un parco circolante elettrico per oltre il 50%. Si tratta di un progetto certamente ambizioso, ma non inverosimile. Tra il 1990 e il 2020 la quota di emissioni legata ai veicoli è già diminuita del 15%.
Le aree verdi di Stoccolma
La cura e l’impegno nella realizzazione di aree verdi sono un altro elemento che ha comportato la vittoria del premio. A Stoccolma l’amministrazione e i cittadini che rappresenta hanno ben chiaro come una città non sia fatta soltanto di palazzi, strade e persone, bensì anche di ambiente e spazi verdi ben conservati. Ogni volta che si delibera e autorizza una ristrutturazione, o una nuova edificazione, si chiede al direttore dei lavori di fornire un piano dettagliato di cura e rispetto delle aree naturali circostanti, per l’intera durata del quartiere. Questa può sembrare una complicazione ma, in realtà, ha contribuito a instillare una certa sensibilità nei progettisti.

Le opere di protezione delle acque e il servizio idrico cittadino
Non si pensi che il comune di Stoccolma sia in grado di fare tutto da solo. Al suo ruolo di coordinazione e supervisione si affiancano numerose maestranze che hanno consentito alla città di diventare la prima capitale verde d’Europa e stanno contribuendo a mantenerla tale. In questo senso, un ruolo di primo piano è quello svolto dal SIWI, lo Stockholm International Water Institute, e dalla SWF, la Stockholm Water Foundation. Nello scorso anno, le due entità (che al tempo erano una sola e condividevano il board dirigenziale) hanno avallato la realizzazione dell’enorme depuratore sotterraneo di Hendriksdal.
Lo scopo dell’impianto è duplice. Da una parte si desidera servire le esigenze di una popolazione in crescita costante, dall’altra si vuole migliorare la qualità delle acque reflue scartate nel Baltico. La capacità dell’impianto è tale che, a lavori terminati, sarà possibile prendere in carico il fabbisogno idrico di un milione e 600mila persone. Al momento, gli abitanti di Stoccolma sfiorano il milione.
Hammarby Sjöstad: il quartiere simbolo della Stoccolma verde

A sud del centro di Stoccolma è collocato il quartiere di Hammarby Sjöstad, vero e proprio cuore verde pulsante della capitale svedese. In passato, ospitava un distretto industriale, oggi dismesso e trasformato. La riqualificazione dell’area è stata pensata in chiave green fin dall’inizio. I concetti principali su cui si è basato il restyling sono bonifica dei terreni, sfruttamento di edilizia altamente sostenibile, impiego di energia rinnovabile e gestione intelligente sia dell’acqua, sia dei rifiuti. Di fatto, Hammarby è una Stoccolma in miniatura, dove già ci si serve delle soluzioni smart che si desidera installare sull’intero territorio comunale. Il quartiere è totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico.
Hammarby Sjöstad era la zona individuata per realizzare il villaggio olimpico nel 2004. Quando però si decise di tenere i Giochi ad Atene, in Svezia non si abbandonò l’idea di realizzare un quartiere all’avanguardia. Semplicemente, lo si convertì a uso abitativo. Numerosi pendolari abitano da queste parti e raggiungono Stoccolma comodamente, ogni giorno, sfruttando una metropolitana leggera o approfittando di bus a etanolo. I distributori di carburante di Hammarby (come quelli di gran parte della Svezia), sono dotati di pompe a idrogeno. In Scandinavia si fa infatti uso, ormai da anni, di veicoli così alimentati.
Un inceneritore è in funzione per trattare i rifiuti, ma le sue dimensioni sono modeste e il suo utilizzo parsimonioso. Gran parte dei rifiuti, una volta differenziata, è spedita in cisterne sotterranee. Appositi aspiratori ripuliscono queste ultime e trasferiscono tali scarti presso gli stabilimenti di riciclo. La combustione di olio biologico e l’azione delle acque di scarico produce gran parte dell’energia necessaria a riscaldare il quartiere nel freddo inverno svedese. La produzione di elettricità è invece affidata a biomasse, biogas, pannelli solari e alla forza delle correnti del lago di Stoccolma, sulle cui sponde sorge Hammarby Sjöstad.
Stoccolma, la città più intelligente del mondo
Per la prima capitale verde d’Europa, il titolo di smart city è più di una semplice qualificazione. Stoccolma può contare su alcune prerogative importanti, come un elevato livello di benessere economico, una parità di genere riconosciuta e difesa nonché un’alta maturità digitale. Questi elementi forniscono il giusto background per coniugare sviluppo tecnologico e rispetto dell’ambiente. L’area della capitale pullula di start-up, molte delle quali sono gestite da stranieri, che qui si sentono a casa. Quasi il 90% degli svedesi parla un inglese pressoché perfetto. Il progetto Digital Demo, nato in collaborazione con Ericsson, Vattenfall, ABB, Skanska e Scania è un’arena digitale che coordina la crescita futura di Stoccolma.
Gran parte delle numerose iniziative digitali prese dal municipio si basano su applicazioni mobile. Basta un cellulare per gestire ogni pratica burocratica, così come per pianificare la strada più diretta per giungere al lavoro. Queste app si servono, quasi tutte, di open data. Non è poco. Gli sviluppatori possono fare uso dei dati condivisi dall’amministrazione e sviluppare nuovi servizi, che saranno sempre compatibili con l’infrastruttura ufficiale. In questa maniera, il potenziale per innovare si autosostiene e alimenta, favorendo possibilità di crescita e sviluppo smart.