Prende il via a Roma il Festival Terra! che fino al 14 settembre vede un fitto programma di mostre fotografiche, proiezioni di film e documentari, talk, workshop per bambini e ragazzi. Animati dall’idea che prendersi cura del Pianeta è urgente. Ma tutti insieme si può.
Prendersi cura del Pianeta è un’urgenza non più rimandabile. È questo il messaggio che arriva dal Festival di fotografia e cinema “Terra!” che prende oggi il via a Roma all’interno del Parco Falcone e Borsellino, luogo simbolo di partecipazione e comunità del quartiere Montagnola. L’evento è organizzato dall’associazione WSP Photography e si svolgerà fino al 14 settembre.
Il programma del Festival
Sono tre le mostre fotografiche che apriranno il festival: Timber Mafia sul massiccio disboscamento delle foreste in Europa di Antonio Faccilongo, fotografo premiato con il World Press Photo Story of the Year 2021, Omo Change di Fausto Podavini sull’impatto della costruzione in Etiopia della grande diga Gilgel Gib, premiato al WPP del 2018 e To the left of Christ di Dario De Dominicis, sulle conseguenze delle trasformazioni sociali ed economiche che impattano la comunità dei pescatori brasiliani di Guanabara Bay a Rio de Janeiro, premiato al Festival di fotografia etica nel 2020. Le mostre saranno anche il filo conduttore di visite, guidate dagli stessi fotografi: ottima occasione per conoscere da vicino gli autori e le storie di questi lavori. Per il grande schermo, sono in programma cinque proiezioni di documentari introdotte dai registi: “I Villani” di Daniele de Michele, in arte Don Pasta, un racconto delle vite di chi ha scelto di continuare a produrre alimenti sani e genuini. “Il pianeta in mare”, di Andrea Segre, racconta Marghera, il cuore fabbrica della laguna di Venezia. “Mother Lode”, di Matteo Tortone, racconta le vicende di Jorge, che lascia Lima per andare a lavorare in una miniera d’oro. “Mingong”, di Davide Crudetti, è un viaggio alla ricerca dei milioni di cinesi che dalle campagne delle aree interne si riversano nelle megalopoli costiere come Guangzhou. Infine, l’ultima opera di Andrea Segre “Po” narra lo straripamento del fiume nel Polesine nel 1951. Il 10 settembre è in programma la proiezione del film di Andrew Levitas “Il caso Minamata”, sul primo lavoro di reportage fotografico ambientale al mondo, quello di Eugene Smith, famoso fotografo di Life, che nel 1971 con le sue foto denunciò i danni da inquinamento provocati dal colosso della chimica Chisso in un villaggio giapponese. Ad aprire ogni serata, alle ore 19.00, un talk. Si comincia con il reportage “Come due ali” di Cinzia Canneri sulle conseguenze dell’amianto, poi la presentazione della rivista “Radar Magazine”, il libro “Displacement” di Giovanni Cocco sul terremoto de L’Aquila, “Terra Mala” di Stefano Schirato sulla Terra dei fuochi e si concluderà con l’incontro con i Terra Project, con il libro di Simone Donati “Varco Appennino” sullo spopolamento delle aree interne del nostro Paese e con Rocco Rorandelli e il suo lavoro “Blackadia”, sulla produzione di lignite in Germania, il più inquinante tra tutti i tipi di carbone.
Coinvolgimento e cittadinanza attiva per la difesa dell’ambiente
Il Festival punta sul coinvolgimento della cittadinanza. Mentre i bambini dal giovedì alla domenica potranno partecipare ai laboratori di fotografia e poesia a cura di WSP Photography, il sabato mattina si terrà un workshop dedicato ai ragazzi, in collaborazione con la Cooperativa Diversamente, in cui si intrecceranno fotografia e paesaggio urbano. A chiudere, domenica si svolgerà un laboratorio artistico di fotografia e paesaggio naturalistico a cura dell’associazione di promozione sociale Parco della Torre di Tormarancia. La serata finale sarà interamente dedicata al quartiere Montagnola, in particolare alle esperienze di cittadinanza attiva per la difesa dell’ambiente: a condurla sarà il Comitato Parchi Colombo, impegnato da anni nella riqualificazione delle aree verdi del territorio. Ad arricchire l’ultimo appuntamento la proiezione delle foto realizzate durante i laboratori artistici.