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Packaging riutilizzabile: le innovazioni nel mondo degli imballaggi

Pacchetti regalo di cartone
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In tempi recenti abbiamo finalmente iniziato a capire che uno dei materiali più inquinanti in assoluto è la plastica, che necessita di centinaia di anni per decomporsi completamente una volta lasciato nell’ambiente. I rifiuti plastici, fin dall’avvento della Prima e Seconda Rivoluzione Industriale, hanno iniziato ad accumularsi in maniera del tutto incontrollata, invadendo il pianeta Terra e causando danni gravissimi agli ecosistemi, soprattutto quelli oceanici. Per fortuna, le aziende (soprattutto di recente) hanno iniziato a capire quanto tutto l’usa e getta (e non solo) fosse problematico e hanno iniziato a sostituire le confezioni dei loro prodotti con un approccio più sostenibile. In modo particolare, il mondo degli imballaggi è stato rivoluzionato dal concetto del packaging riutilizzabile: vediamo insieme più nel dettaglio di cosa stiamo parlando.

Indice contenuti

Cos’è il packaging riutilizzabile

Ecco tutto ciò che devi assolutamente sapere riguardo al packaging riutilizzabile e al modo in cui questa soluzione sta salvando il nostro pianeta.
Pacchi di prodotti Starbucks

Nella maggior parte dei casi con imballaggio riutilizzabile per il trasporto si intende un contenitore che comprende generalmente elementi come pallet, contenitori, serbatoi, contenitori intermedi per merci sfuse (IBC), contenitori di plastica riutilizzabili (RPC), nonché altri tipi di cassette, vassoi e supporti. Questi strumenti facilitano il trasferimento sicuro ed efficiente dei prodotti lungo le catene di approvvigionamento.

Tali imballaggi sono progettati per un utilizzo prolungato in sistemi che ne assicurano il recupero e il reimpiego continuo. Gli usi più comuni includono il trasporto di materie prime, ingredienti, componenti o prodotti grezzi verso impianti di produzione o trasformazione, e successivamente la consegna dei beni finiti a centri di distribuzione o magazzini, fino a raggiungere i mercati commerciali come punti vendita all’ingrosso o al dettaglio. Sebbene tradizionalmente impiegati in contesti business-to-business, la crescente diffusione dell’e-commerce e delle consegne a domicilio sta aprendo nuove opportunità per l’impiego di imballaggi riutilizzabili anche per le consegne domestiche.

Le caratteristiche dei packaging riutilizzabili

Questi imballaggi sono costruiti con materiali resistenti, come ad esempio metallo o legno, e sono progettati per sopportare numerosi cicli di utilizzo all’interno di sistemi logistici complessi. Inoltre, sono realizzati con materiali riciclabili, che possono essere recuperati, rigenerati o riprodotti. A differenza degli imballaggi monouso, come le classiche scatole di cartone ondulato che vengono utilizzate una sola volta prima di essere smaltite o riciclate, gli imballaggi riutilizzabili offrono una soluzione più sostenibile.

Per essere considerati “riutilizzabili” secondo i criteri della RPA (cioè la Robotic Process Automation), questi imballaggi devono rispettare quattro requisiti fondamentali:

  • Operare in un sistema che ne eviti lo smaltimento come rifiuto solido e che preveda un processo di recupero e riciclo al termine del loro ciclo di vita;
  • Essere progettati per essere riutilizzati nella stessa applicazione o in un altro impiego utile all’interno della catena di approvvigionamento;
  • Possedere un’elevata resistenza che consenta loro di funzionare correttamente per molteplici utilizzi, con una durata che si misura in anni;
  • Durante la loro vita utile, devono essere regolarmente recuperati, ispezionati, riparati se necessario e reintegrati nel ciclo di utilizzo.

I vantaggi di questa soluzione

Risulta evidente come puntare sul packaging riutilizzabile ci permetterà di limitare la quantità di rifiuti e scarti prodotti, che eviteranno dunque di accumularsi nelle nostre discariche o, ancora peggio, nei nostri mari.

Si tratta inoltre di una soluzione molto intuitiva: ricaricare una bottiglia è un gioco da ragazzi, mentre è più difficile comprendere dove finisce effettivamente il contenitore di plastica che si getta in un bidone o cosa accade esattamente quando ci arriva. In aggiunta, utilizzare gli stessi contenitori, nella stessa forma e più e più volte, riduce idealmente la domanda di materiali vergini, abbassa la domanda di energia necessaria per produrre migliaia di nuove bottiglie di plastica o scatole di cartone.

I packaging riutilizzabili, infine, si basano su un concetto che molti di noi già applicano quotidianamente: chi hai mai acquistato un grande flacone di sapone per le mani e lo ha usato per riempire vari dispenser in casa ha già partecipato a questo sistema.

Le sperimentazioni in corso

Vediamo insieme che cos'è un packaging riutilizzabile e in che modo questo concept sta rivoluzionando il settore degli imballaggi.
Un pacchetto regalo con un fiocco

Sono già numerose le aziende, grandi e piccole, che hanno iniziato a puntare sui packaging riutilizzabili, in varie forme.

Pensiamo ad esempio al caso della start-up Loop. nata da una costola dell’azienda sostenibile TerraCycle, lanciata negli Stati Uniti nel 2019 come piattaforma di e-commerce: Loop offre ai suoi clienti alimenti, prodotti di bellezza e articoli per la casa in imballaggi riutilizzabili. I clienti possono acquistare, ad esempio, quinoa in contenitori di metallo o detergenti in barattoli di vetro, restituire gli imballaggi vuoti per farli pulire e riempire nuovamente, facendo così ricominciare il ciclo. Dal 22 settembre, Loop ha ampliato la sua offerta, introducendo i suoi prodotti in alcuni negozi Walgreens, Duane Reade e Kroger negli Stati Uniti, collaborando anche con rivenditori in Regno Unito, Giappone, Francia e Australia.

Abbiamo inoltre assistito ad esperimenti simili anche da parte di giganti della grande distribuzione del calibro di Coca-Cola, Unilever e Procter & Gamble, che hanno avviato progetti pilota per imballaggi riutilizzabili a loro volta. Va comunque sottolineato che, come sottolineano i dati raccolti dalla Ellen MacArthur Foundation riferiti al 2019, questi programmi rappresentano soltanto una piccola parte della produzione globale (circa il 2% degli imballaggi di plastica di grandi aziende come Unilever, Walmart e Johnson & Johnson risultava essere riutilizzabile).

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Alberto Muraro

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