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Urban sprawl: perché l’espansione urbana incontrollata ci riguarda

Urban sprawl: un'affascinante tenuta sul lungolago
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Il fenomeno dell’urban sprawl, che potremmo tradurre in italiano con l’espressione città diffusa, rappresenta la rapida espansione dell’estensione geografica di città e centri abitati. Generalmente, un nucleo urbano si amplia realizzando nuovi quartieri residenziali, caratterizzati da abitazioni destinate al soggiorno di coppie e famiglie. Questi rioni a bassa densità si contraddistinguono per la loro zonizzazione monouso e una maggiore dipendenza di chi li abita dall’automobile privata, per ogni necessità di trasporto e mobilità. Non sono dunque aree urbane organiche e dotate di servizi essenziali, bensì quartieri dormitorio con la sola destinazione d’uso residenziale.

Le cause dell’urban sprawl

Storicamente, la città si è sempre contraddistinta per rappresentare un insediamento accentrato, attorno a un punto nodale. Il nucleo urbano era di interesse commerciale o difensivo. Intorno a esso, si costituiva il borgo, che poi andava via via a evolversi. Nei decenni e nei secoli, qualora la cittadina fosse rimasta popolata, sarebbe sempre stata contraddistinta da una densità abitativa molto elevata. Oggi, le necessità sono cambiate. Si è diffusa la volontà – e la necessità – di possedere un’abitazione più isolata, anche fuori dal centro storico. Ciò si traduce nell’ampliamento del terreno circostante e nella costruzione di case in modo più disorganizzato

Questa espansione urbana, talvolta incontrollata, è causata in parte dalla necessità di ospitare una popolazione urbana in aumento, in parte da ragioni economiche. In molte aree metropolitane, lo sprawl è figlio del desiderio di aumentare lo spazio abitativo e gli altri servizi residenziali, spostandosi verso la periferia in cerca di una vita più agiata. 

In molte città sono presenti vincoli fisici alla continuità dello sviluppo e alla densità strutturale. Il significativo progresso tecnologico nella produzione automobilistica azzera il disagio causato dalla distanza di qualche decina di chilometri dal posto di lavoro e dal centro amministrativo. Una maggiore lontananza dal polo produttivo e dei servizi si traduce in maggiore prossimità agli spazi aperti e alla natura, livelli di rumore più bassi, migliore qualità dell’aria ed esposizione più lunga alla luce solare. Com’è facilmente immaginabile, tali elementi agiscono come attrattori e portano a un aumento della domanda di alloggi in aree relativamente remote.

Assenza di pianificazione

Le aree a bassa densità abitativa che si espandono oltre i confini di una città, in modo non pianificato o non coordinato, sono quelle che danno origine al fenomeno dell’urban sprawl. Una simile assenza di lungimiranza per l’ampliamento di una città porta a un uso troppo elevato del suolo, quando non proprio sconsiderato, e a conseguenti danni all’ambiente.

Vi sono anche fattori di matrice politica che possono influenzare questa espansione, come prezzi bassi sull’utilizzo dell’auto o dei mezzi pubblici; investimenti massicci e sbilanciati nella capacità autostradale e regolamenti sull’uso del suolo, quali restrizioni sull’altezza massima degli edifici. Queste contribuiscono a mantenere la densità della popolazione a livelli più contenuti.

Urban sprawl: un modello di quartiere residenziale
L’espansione urbana origina quartieri dormitorio, dove non vi sono infrastrutture differenti dalle abitazioni

L’urban sprawl ci riguarda?

L’espansione incontrollata delle città minaccia sia l’ambiente naturale sia quello rurale. Gli spostamenti su veicoli a motore innalzano le emissioni di gas serra e favoriscono l’inquinamento acustico. In aggiunta, aumentando le impronte fisiche e ambientali delle aree metropolitane, il fenomeno porta alla distruzione dell’habitat faunistico. Le aree rurali si modificano nel profondo, a causa dell’azione antropica. L’urban sprawl ha effetti diretti sulla qualità della vita degli abitanti e ne impatta salute e serenità. Inquinamento, segregazione e aumento generale dei costi della vita sono soltanto alcune delle criticità connesse. 

I residenti delle contee statunitensi dove si registra il fenomeno dello sprawling camminano, in media, meno durante il loro tempo libero. Uno stile di vita sedentario aumenta il rischio di mortalità generale, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Una forma fisica scarsa o insufficiente conduce spesso allo sviluppo di ipertensione, alti livelli di colesterolo e diabete.

Oltre all’impatto sulla salute dei cittadini, l’urban sprawl ha conseguenze significative sulle aree naturali. L’espansione urbana causa maggiori stress agli ecosistemi. Ciò si deve all’aumento del rumore e dell’inquinamento atmosferico. Gli impatti immediati sono la perdita di terreni agricoli e naturali o la devastazione di foreste e zone umide, danneggiate in maniera diretta e, frequentemente, irreversibile. L’ampliamento del territorio urbano interrompe inoltre i corridoi migratori per le specie selvatiche. In tal modo isola queste popolazioni e riduce i loro rifugi, al punto da non mantenere più l’area minima necessaria alla vitalità delle specie.

Una seria minaccia per la conservazione dei biomi

Lo sprawl ha un impatto significativo anche sugli ambienti rurali. La crescita delle città europee negli ultimi anni si è verificata principalmente su ex terreni agricoli. È inevitabile: sviluppo urbano e agricoltura sono in competizione per la stessa terra. I terreni agricoli adiacenti alle aree urbane esistenti sono infatti ideali all’espansione urbana.

La perdita di terreni agricoli è alla base della scomparsa di preziosi biotopi per molti animali, in particolare per gli uccelli. Le città a diffusione incontrollata minacciano spesso i migliori terreni, quelli più fertili per l’agricoltura. Ciò comporta uno spostamento di queste in aree meno produttive, le quali richiedono maggiori apporti di acqua e fertilizzanti, o più remote, innalzando il rischio di erosione del suolo

L’impatto sociale dell’urban sprawl

Da un punto di vista più strettamente sociale, meno legato alla tematica ambientale, l’urban sprawl porta a una maggiore segregazione dello sviluppo residenziale, dove spesso la discriminante principale è il reddito. Di conseguenza, esso può avere un maggiore impatto sulle – già esistenti – divisioni sociali ed economiche urbane. Il carattere socioeconomico delle aree periferiche è caratterizzato da famiglie a reddito medio e alto con bambini. Si tratta di persone alla ricerca di quella mobilità e quello stile di vita necessari per consentire loro di vivere in maniera soddisfacente per ogni componente del nucleo familiare.

Per altri gruppi, come giovani e anziani, i quali spesso mancano di mobilità e risorse, vivere lontano dal cuore pulsante della propria città può essere poco allettante e ridurre, anche drasticamente, l’interazione sociale. Lo sprawl è considerato una forma costosa di sviluppo urbano. Fattori come l’aumento della spesa legata agli spostamenti sulla tratta tra casa e lavoro, il costo per le imprese e la congestione nelle aree urbane, che causa frequentemente disservizi dei sistemi di trasporto pubblico locali inefficienti, o il prezzo della realizzazione delle infrastrutture cittadine, incidono enormemente sulla spesa comunitaria, e rendono più difficile la vita di chi risieda o lavori in quei luoghi.

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Mattia Mezzetti

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