Il tema della sostenibilità è ormai entrato a far parte a pieno diritto anche di tutte le discussioni relative all’edilizia moderna. Se per anni i costruttori hanno continuato ad utilizzare sempre i soliti materiali – come ad esempio il cemento armato . per la costruzione degli edifici, negli ultimi tempi si è anche iniziato a pensare a soluzioni alternative e decisamente più green. Un caso emblematico in questo senso è rappresentato dalle cosiddette earthships. In questo articolo scopriremo insieme che cosa sono, come vengono costruite e quali tipi di vantaggi possono garantire, in generale.
Indice contenuti
- Cosa sono le earthships
- Come sono nate le earthships
- Case di tipo passivo
- Earthships: tra vantaggi e svantaggi
Cosa sono le earthships
Le Earthship sono abitazioni completamente autonome e autosufficienti, progettate per utilizzare materiali locali e riciclati e per avere il minimo impatto sull’ambiente. Queste case riescono a produrre energia, mantenere una temperatura interna stabile e confortevole e forniscono persino acqua e cibo.
Un aspetto davvero molto interessante è che ogni earthship è diversa dall’altra: non esiste infatti una modalità di costruzione standard uguale per tutte. Nella maggior parte dei casi queste abitazioni così particolari vengono realizzate con materiali come pneumatici riempiti di terra, lattine di alluminio, bottiglie di vetro, cemento, adobe (cioè mattoni in argilla) e stucco. I pneumatici, solitamente riempiti di terra, vengono sovrapposti per formare la struttura portante, che viene successivamente coperta di cemento o stucco. Anche le lattine di alluminio e le bottiglie di vetro vengono integrate nella struttura con lo stesso principio.
Unendo questi materiali riciclati e reperiti localmente, si ottiene una massa termica che mantiene la temperatura interna stabile: si tratta di un elemento di non poco conto, considerato che evita la necessità di utilizzare sistemi di riscaldamento o raffreddamento tradizionali. Inoltre, spesso queste case sono parzialmente costruite nel terreno o addirittura interrate, per mantenere ulteriormente la temperatura costante.
Come sono nate le earthships
La storia di queste case affonda le sue radici negli anni ’70, quando in risposta alla crisi energetica l’architetto Mike Reynolds progettò la prima Earthship in assoluto per creare, per l’appunto, un prototipo di abitazione sostenibile, autosufficiente e accessibile a chiunque, sfruttando materiali riciclati e reperiti localmente. Successivamente, l’architetto fondò Earthship Biotecture, un’azienda innovativa che guida tutt’oggi il design e la costruzione di queste abitazioni ecologiche.
Le Earthship – nate a Taos in New Mexico dove si trova la sopracitata azienda – hanno con il passare degli anni superato i confini di questa regione desertica americana. Secondo Elemental Architecture: Temperaments of Sustainability, ad oggi sono state costruite oltre 3.000 Earthships in diverse parti del mondo, dall’Africa alla Cina, anche se la maggior parte di questi edifici si concentra attualmente proprio negli Stati Uniti.
Case di tipo passivo
Si tratta di norma di una casa passiva, di cui vi abbiamo già parlato in modo approfondito in questa occasione.
Le Earthship sono anche progettate come strutture solari passive, che sfruttano il più possibile il calore e la luce del sole senza ricorrere a sistemi elettrici. Questo effetto è potenziato costruendo il muro rivolto a sud completamente in vetro, così da catturare la massima quantità di calore e luce.
Pannelli solari e turbine eoliche vengono in aggiunta installati sulla struttura o nelle vicinanze per ricaricare le batterie del modulo energetico della casa, permettendo così a queste abitazioni di generare energia in modo autonomo.
L’acqua, inoltre, viene utilizzata al massimo e raccolta direttamente dall’ambiente circostante. Un sistema convoglia tutta l’acqua del tetto in una cisterna, da cui viene poi indirizzata a un modulo di organizzazione dell’acqua, che la filtra e la rende utilizzabile. L’acqua viene quindi usata per lavarsi, fare il bucato e pulire, ma successivamente viene anche riciclata come acqua grigia per scaricare i servizi igienici o ancora irrigare le piante. In questo modo niente va perduto e si minimizza qualunque spreco.
Earthships: tra vantaggi e svantaggi
Sulla carta, quella delle Earthships sembrerebbe la soluzione abitativa perfetta, soprattutto da un punto di vista ambientale. Purtroppo però, almeno per ora, non è ancora così.
Una casa di questo tipo, infatti, permette come abbiamo visto in precedenza di essere indipendenti dai servizi infrastrutturali convenzionali (come i classici fornitori di energia elettrica e gas); inoltre, reperire i materiali per la sua costruzione è molto semplice. Le sue caratteristiche intrinseche, inoltre, permettono di garantirsi delle bollette a fine mese davvero molto ridotte (se non addirittura pari a zero!). C’è però anche il rovescio della medaglia.
Proprio in funzione delle sue caratteristiche peculiari è per ora difficile che si crei un mercato solido di earthships: trovare potenziali acquirenti, in questa fase storica, è in effetti piuttosto difficile. Ma non finisce qui. Un edificio simile può infatti essere facilmente soggetto a infiltrazioni di acqua in alcune aree particolari, senza contare che non è facile abitarci dove il clima esterno è particolarmente rigido.