Nascerà dalla riqualificazione dell’ex manifattura Tabacchi, nel quartiere Gianturco, la nuova sede del Centro nazionale per lo sviluppo delle nuove tecnologie in agricoltura. Un progetto che coinvolge Università, centri di ricerca e imprese per rendere l’industria agroalimentare più competitiva e sostenibile.
Nasce con grandi ambizioni Agritech, il Centro Nazionale per lo sviluppo delle nuove tecnologie in agricoltura che avrà sede a Napoli. Un progetto da 350 milioni di euro, con capofila l’Università Federico II di Napoli, sarà uno dei primi a godere di un cospicuo finanziamento a carico del Pnrr (ben 320 milioni di euro). Agritech, oltre al quartier generale, potrà contare su nove sedi di ricerca distribuite tra Nord, Sud e Centro Italia e coinvolgerà 28 università, 5 centri di ricerca e 18 imprese, tra cui alcune eccellenze nel campo dell’agroalimentare. Riuniti con l’ambizione di combinare le migliori competenze scientifiche e professionali e rendere l’industria agroalimentare italiana più competitiva e sostenibile.
La riqualificazione di Napoli Est
La sede scelta per ospitare Agritech è l’ex Manifattura Tabacchi di Gianturco, nella parte orientale di Napoli. “Nel progetto ci sono i fondi per la ristrutturazione, così contribuiremo anche alla riqualificazione di Napoli Est” ricorda il rettore dell’Università Federico II Matteo Lorito, che dal 1 luglio gestirà i bandi per l’affidamento dei lavori. Secondo i programmi, il Centro dovrebbe essere operativo nel giro di 36 mesi. In attesa che i lavori siano completati, i ricercatori lavoreranno all’interno dei centri dove attualmente sono impegnati. “Si stanno determinando delle condizioni davvero straordinarie per realizzare a Napoli quello che non si è mai realizzato – rimarca il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – cioè grandi programmi di trasformazione urbanistica al livello di Berlino, Parigi, Barcellona e Londra. A Bagnoli si stanno dissequestrando le aree e a questo si aggiunge la riqualificazione della parte orientale della città, a cominciare da San Giovanni. Napoli può essere il luogo di una riqualificazione urbanistica incredibile”.
Promuovere sostenibilità, economia circolare e competitività dell’agroindustria
Favorire l’adattamento delle produzioni agricole ai cambiamenti climatici, ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale dell’agrifood, promuovere l’adozione di strategie di economia circolare, favorire lo sviluppo delle aree marginali, promuovere la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità delle filiere agroalimentari. Sono questi gli obiettivi di Agritech. “È un grande investimento e un’occasione straordinaria di sviluppo per tutto il territorio campano – spiega De Luca – Università Federico II e sistema universitario della Campania sono il centro guida di un grande progetto di ricerca nel campo dell’agroindustria, in tutti gli aspetti di questo comparto produttivo. È un progetto che mette insieme le Università di tutto il Paese, le aziende agricole, la Cassa depositi e prestiti. Recuperiamo una vocazione antica della Campania nel campo della ricerca in agricoltura. Quello agricolo e agroindustriale è uno dei comparti più forti della Regione, dobbiamo migliorare la produttività, sviluppare la ricerca scientifica, gestire la risorsa acqua in maniera intelligente: e per questo la Regione sta preparando un piano per realizzare invasi collinari che si aggiungeranno alla diga di Campolattaro”. “Con questo progetto – aggiunge Lorito – avremo più prodotti garantiti made in Italy e meno dipendenza dalle produzioni agroalimentari straniere. Questo significa anche più occupazione nell’agroalimentare e nei settori correlati. In questo momento, è previsto a livello nazionale l’impegno di almeno 400-500 ricercatori”. Oltre a questi, sono in programma assunzioni a livello nazionale, per un totale di 150-200 ricercatori. “Revisori stranieri – prosegue Lorito – hanno valutato questo progetto strategico per l’Italia. La competitività del Paese nell’agroalimentare parte da qui e aumenterà notevolmente nei prossimi anni. È un momento importante e significativo per un settore che è fondamentale per il Pil nazionale e il Pil campano”. Guarda con fiducia al nuovo progetto anche il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “È una grande opportunità per la città, per la Regione e per tutto il Sud, perché questi sono centri nazionali che entrano nella rete europea e internazionale”.