Siamo abituati a pensare all’arte in modo piuttosto rigido, come la manifestazione del genio di un personaggio ricco di inventiva e di capacità tecniche capace di creare un capolavoro a partire da una tela oppure da un blocco di pietra. Stiamo però parlando in questo caso di una forma d’arte tradizionale, per così dire standard. Di recente, tuttavia, ha iniziato a emergere anche una nuova tendenza molto interessante in questo senso, legata ad un modo inedito di vivere il nostro rapporto con la natura. Scopriamo dunque insieme che cos’è la land art, qual è il suo significato e quali sono le sue caratteristiche principali.
Indice contenuti
- Cos’è la land art
- Gli esponenti
- Christo
- Robert Smithson
- Dennis Oppenheim
- Richard Long
- Il caso delle cattedrali vegetali
Cos’è la land art
La Land art è una particolare forma artistica realizzata direttamente all’interno del paesaggio naturale o su di esso. Questa espressione artistica può assumere innumerevoli dimensioni: dalle piccole opere fino a creazioni monumentali che attraversano campi interi, comprendono laghi o ricoprono intere formazioni rocciose. Solitamente, vengono utilizzati materiali naturali come pietre, rami e vegetazione, ma è possibile includere anche elementi artificiali, a condizione che l’opera sia collocata e integrata nel contesto naturale. Sebbene la Land art sia principalmente basata sulla scultura, alcuni artisti includono tecniche di pittura, incisione o performance di vario tipo nelle loro creazioni. In certi casi, la pratica artistica può spingersi fino a comprendere l’uso di esplosivi per modificare il paesaggio. Chiaramente quest’ultima è una soluzione che andrebbe limitata a causa del suo evidente impatto sugli habitat. Il senso della land art è quello di integrare la presenza umana nella natura in modo perfetto, non certo quello di distruggerla con un approccio egoistico.
Gli esponenti
Alcuni più di altri negli ultimi anni si sono impegnati per integrare le loro originali idee artistiche all’interno di contesti naturali. Dunque, non hanno snaturato i luoghi delle loro installazioni ma piuttosto le hanno utilizzate in maniera del tutto rispettosa dell’ambiente circostante. Vediamo insieme tutti i nomi più importanti in questo senso.
Christo
Artista molto famoso per i suoi “impacchettamenti” di oggetti e luoghi, è considerato un membro fondamentale del movimento Land Art, nonostante appartenga anche al Nouveau Réalisme. Tra le sue opere più famose ci sono stati in passato l’impacchettamento dell’Arco di Trionfo a Parigi e The Floating Piers (2016), lunghe passerelle gialle temporanee montate sul Lago d’Iseo che collegavano Sulzano con Montisola e l’isola di San Paolo, visitate da migliaia e migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.
Robert Smithson
Si tratta di uno dei più noti artisti della Land Art. Nel 1967 iniziò a considerare la terra come materiale artistico, vedendola come un monumento che riflette il luogo da cui è tratta. La sua opera più famosa è senza ombra di dubbio Spiral Jetty (1970), una spirale di rocce basaltiche e fango che si estende sulla riva del Gran Lago Salato nello Utah, composta da 6500 tonnellate di materiali. La spirale richiama forme naturali del lago, come ad esempio i gorghi e i cristalli di sale.
Dennis Oppenheim
Oppenheim è un esponente dell’arte concettuale, è noto per interventi ambientali e performance. Tra le sue opere, Annual Rings (1968) consiste in segni tracciati sulla neve e su un fiume ghiacciato. Ha realizzato nel corso della sua carriera anche sculture cinetiche e opere su larga scala. Una delle sue installazioni più celebri è Garden for the Accused (2006) a New York, dove ha creato un paesaggio artificiale con materiali industriali e naturali, esplorando il tema della libertà.
Richard Long
Molte delle opere di Richard Long, artista e fotografo britannico, fanno parte di questa corrente artistica, nonostante lui non vi sia mai identificato ufficialmente. Dal 1967, ha creato installazioni che riorganizzano materiali naturali come pietre e legno in forme semplici come cerchi e linee. Le sue opere possono essere effimere, come Touareg Circle (1988) nel deserto del Sahara, o più concettuali, come A Line Made by Walking (1967), realizzata camminando avanti e indietro in linea retta.
Il caso delle cattedrali vegetali
Grazie al compianto artista Giuliano Mauri, scomparso nel 2009, anche in Italia sono state erette diverse opere d’arte che possono essere inserite a pieno titolo nel file della Land Art. Tre casi emblematici sono rappresentati dalle cattedrali vegetali erette nel corso degli anni in provincia di Trento, di Bergamo e di Lodi.
La Cattedrale Vegetale di Bergamo per esempio è un progetto di Land Art realizzato su un dosso isolato lungo la salita per il Pizzo Arera. Si tratta, come suggerisce il nome di una struttura simile a una cattedrale, composta interamente da materiali vegetali: le colonne sono fatte di legno intrecciato e racchiudono alberi di faggio che, crescendo, “distruggono” gradualmente la struttura intorno ad essi. L’opera è stata costruita proprio per simboleggiare la capacità della natura di riappropriarsi dei propri spazi.
Il progetto, frutto della collaborazione tra i comuni di Oltre il Colle, Roncobello e Ardesio, mira a creare un luogo di incontro e riflessione sulla relazione tra natura e cultura. La costruzione rispetta inoltre tecniche artigianali tradizionali, utilizzando materiali come legno flessibile, picchetti e corde, ed è per l’appunto progettata per deteriorarsi con il tempo, permettendo così alle piante di crescere liberamente.
Il luogo dove è stata installata presenta in aggiunta un’atmosfera unica e mistica, con un piccolo laghetto nelle vicinanze, mentre la disposizione regolare delle colonne ricorda le chiese tradizionali, evocando così un forte senso di spiritualità.
La cattedrale vegetale di Lodi, invece, è stata purtroppo devastata dal maltempo del 2019 e da successivi problemi strutturali che hanno costretto le autorità locali (anche per motivi di sicurezza) a disporre il suo definitivo abbattimento.