Le gelide Isole Svalbard, uno degli insediamenti umani più a Nord del mondo vicinissimo al Circolo Polare Artico, ospitano una delle strutture più importanti che abbiamo a disposizione per quanto riguarda la biodiversità agricola: stiamo parlando di una grande arca dei semi, anche chiamata Svalbard Global Seed Vault. Scopriamo insieme perché si tratta di un luogo così interessante e qual è il suo valore.
Indice contenuti
- Cos’è la Svalbard Global Seed Vault
- Perché proprio le Svalbard
- Perché è un centro importante
- L’invio e il monitoraggio dei semi
Cos’è la Svalbard Global Seed Vault
Questa struttura rappresenta un’ideale “assicurazione” per la fornitura alimentare mondiale, poiché garantisce la sicurezza di milioni di semi che rappresentano ogni varietà di coltura importante disponibile oggi nel mondo e offre opzioni alle future generazioni per superare le sfide del cambiamento climatico e della crescita demografica. Questa gigantesca banca di semi necessita di temperature molto basse, al di sotto dei 18 gradi centigradi, per la conservazione ottimale di ciò che contiene al suo interno.
La struttura scavata all’interno del permafrost (cioè i ghiacci perenni) e la spessa roccia garantisce così che i campioni di semi rimangano congelati anche senza che sia strettamente necessaria l’alimentazione elettrica. I semi sono sigillati in pacchetti speciali a tre strati di lamina, che vengono poi chiusi all’interno di scatole e riposti sugli scaffali all’interno della Banca dei Semi. La bassa temperatura e i livelli di umidità ridotti all’interno della struttura assicurano una bassa attività metabolica, mantenendo così i semi vitali per lunghi periodi di tempo.
Sono ad oggi 89 le “copie di backup” di semi – provenienti da tutto il mondo – custodite presso lo Svalbard Global Seed Vault.
Perché proprio le Svalbard
Come anticipato, il fatto che la banca dei semi mondiale si trovi proprio vicino al Polo Nord non è certo casuale: le temperature estremamente rigide che si raggiungono praticamente in ogni momento dell’anno garantiscono la conservazione ottimale dei semi. Ma c’è dell’altro. Esistono infatti in giro per il mondo circa altre 1700 banche genetiche simili (secondo quanto riportato da Crop Trust): il problema è che si tratta di centri molto più vulnerabili rispetto a quello situato alle Svalbard, perché si trovano in aree dove sono presenti tensioni geopolitiche, oppure in luoghi colpiti con una certa frequenza da calamità naturali.
È interessante notare, ad ogni modo, come nemmeno le Svalbard siano attualmente al riparo dai cambiamenti climatici e dall’aumento delle temperature. Ecco perché la Norvegia si è trovata costretta ad adottare misure preventive, portando a termine un significativo ammodernamento del Seed Vault tra il 2016 e il 2019. L’ingresso del tunnel è stato reso resistente all’acqua, e l’installazione di un sistema di raffreddamento più sostenibile ed efficiente ha garantito, di conseguenza, che la struttura potesse sopportare anche eventuali sconvolgimenti climatici futuri. Il monitoraggio del Seed Vault ovviamente proseguirà anche nel corso dei prossimi anni, così come l’osservazione delle variazioni climatiche e ambientali alle Svalbard. Nulla, insomma, è lasciato al caso o all’improvvisazione.
Perché è un centro importante
Il Svalbard Global Seed Vault serve come struttura di conservazione per i semi ortodossi, in particolare di specie coltivate e dei loro parenti selvatici che rivestono un ruolo fondamentale per l’agricoltura e la produzione alimentare.
È fondamentale ricordare che proteggere la varietà delle colture è cruciale per sostenere la produzione alimentare globale. Grazie alla diversità genetica, le piante coltivate possono infatti adattarsi meglio alle sfide poste dai cambiamenti climatici in atto e dal parallelo aumento della popolazione. Secondo le previsioni delle Nazioni Unite, a proposito, la popolazione mondiale passerà dai 7,8 miliardi del 2020 a 9,7 miliardi entro il 2050. Inoltre, si ricordi che le alterazioni climatiche modificano i cicli di crescita e le condizioni ambientali, mettendo a rischio la capacità delle attuali colture di crescere in modo ottimale o persino di sopravvivere.
I semi, per nostra fortuna, racchiudono le risorse genetiche necessarie agli scienziati per sviluppare varietà agricole con maggiore produttività, resistenza alle malattie e capacità di adattamento. Le banche genetiche di tutto il mondo svolgono, in sostanza, un ruolo cruciale come prima linea di protezione contro le sfide esterne che l’agricoltura deve e dovrà affrontare.
L’invio e il monitoraggio dei semi
I semi vengono spediti alle Svalbard principalmente via aerea, ma per grandi quantità si può eventualmente fare affidamento anche al trasporto marittimo. Una volta arrivati all’aeroporto di Oslo, il partner logistico NordGen, Jetpak, li trasporta fino a Longyearbyen, dove si trova il Seed Vault. Per sicurezza, le scatole vengono scansionate per verificare che contengano solo semi. Il Seed Vault riceve semi tre volte l’anno, ma può organizzare aperture straordinarie se necessario.
Dopo essere stati essiccati, i semi che vengono inviati sono sigillati in sacchetti di alluminio ermetici e inseriti in scatole standard di 60x40x28 cm, adatte agli scaffali del Seed Vault. Le scatole, in plastica, cartone o legno, vengono etichettate con il nome del depositante e la posizione sugli scaffali.
Il controllo della vitalità e la rigenerazione dei semi, per il resto, sono responsabilità del depositante, poiché i semi depositati provengono dagli stessi lotti delle scorte delle banche genetiche.