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La transizione ecologica inizia dalla buona gestione dei rifiuti

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La gestione corretta dei rifiuti speciali è il pilastro dell’economia circolare e la valorizzazione degli oli minerali usati rappresenta una delle punte più avanzate nel nostro Paese. Legambiente e Conou insieme per promuovere le buone pratiche dell’economia circolare in Lombardia, con l’obiettivo di accelerare la transizione ecologica.

La XXI tappa della campagna di Legambiente “I cantieri della transizione ecologica” passa da un volto noto dell’economia circolare, l’azienda Mecomer (del Gruppo Séché Environnement) di San Giuliano Milanese (MI), da oltre tre decenni attiva nella gestione e trattamento di rifiuti speciali, compresi gli oli minerali usati, essendo concessionario Conou (Consorzio nazionale oli usati). Solo nel 2023 Mecomer ha raccolto oltre 88 mila tonnellate di rifiuti pericolosi e non pericolosi avviati a recupero energetico, insieme a 1.169 tonnellate di olio usato e 500 tonnellate di emulsione.

Gli oli minerali fanno parte del capitolo 13 dell’Elenco Europeo Rifiuti e secondo Ispra, nel 2022, ne sono stati prodotti più di 1 milione di tonnellate, con un incremento del 7,2% rispetto all’anno precedente (72 mila tonnellate circa): gli oli minerali per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati (codice EER 130205) sono proprio i rifiuti che più contribuiscono a questo aumento.

La gestione corretta e in forma dei circolare dei rifiuti speciali (quelli prodotti dalle utenze non domestiche, sostanzialmente dal mondo economico e produttivo) costituisce un passaggio fondamentale sulla via della transizione ecologica, dato che questa tipologia di rifiuti rappresenta l’85% circa degli scarti prodotti ogni anno nel nostro Paese (l’altro 15% è dato dai rifiuti urbani, prodotti dalle utenze domestiche), nel 2022 pari a circa 165 milioni di tonnellate (Ispra, 2023).

Mecomer best practice dell’economia circolare

Conou, che nel solo 2023 ha raccolto 183mila tonnellate di olio minerale usato (il 98% circa è stato rigenerato), insieme a Legambiente ha scelto Mecomer come esempio concreto di best practice dell’economia circolare in Lombardia. Il lavoro dell’azienda del Gruppo Sèchè ha finora consentito di raccogliere tonnellate di oli esausti, un rifiuto molto pericoloso per la salute e l’ambiente, da destinare alla sua valorizzazione, con enormi benefici economici e ambientali, evitando l’immissione in atmosfera di migliaia di tonnellate di CO2.

Mecomer nel 2023 ha gestito 126 mila tonnellate di rifiuti pericolosi e non pericolosi avviandone a termodistruzione per recupero energetico più del 70%. Nello specifico della raccolta di oli usati ha dato il suo contributo al lavoro del Conou, di cui è concessionario, raccogliendo da piccoli e medi produttori 1.169 tonnellate di olio esausto, a cui si sono aggiunte 500 tonnellate di emulsione. Tutto l’olio usato raccolto è stato poi avviato a rigenerazione negli impianti selezionati dal consorzio, per essere inviato a nuova vita.

Mentre a livello nazionale, nel 2023 la rete dei concessionari Conou ha risposto a circa 297 mila richieste di prelievo (86% per oli usati e 14% per emulsioni) da parte di 103 mila detentori. Le richieste arrivano soprattutto dal settore dell’autotrazione (il 92% dei prelievi di olio usato) e dal settore industriale (8% dei prelievi).

La normativa sulla gestione degli oli minerali usati

La raccolta degli oli minerali usata è disciplinata dall’art. 236 del Dlgs 152/2006, meglio noto come Testo Unico Ambientale (TUA), che prevede che tutti gli operatori del settore aderiscano al Conou, in particolare: 

  • le imprese che producono, importano o mettono in commercio oli base vergini;
  • le imprese che producono oli base mediante un processo di rigenerazione;
  • le imprese che effettuano il recupero e la raccolta degli oli usati;
  • le imprese che effettuano la sostituzione e la vendita degli oli lubrificanti.

L’obiettivo principale posto dal legislatore è garantire una organizzazione razionale della raccolta da avviare in via prioritaria alla rigenerazione, tesa alla produzione di oli base.

Al consorzio spettano pure un lunga serie di compiti da svolgere su tutto il territorio nazionale, tra i quali:

  • promuovere la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche della raccolta;
  • assicurare ed incentivare la raccolta degli oli usati ritirandoli dai detentori e dalle imprese autorizzate;
  • espletare direttamente l’attività di raccolta degli oli usati dai detentori che ne facciano richiesta nelle aree in cui la raccolta risulti difficoltosa o economicamente svantaggiosa;
  • selezionare gli oli usati raccolti ai fini della loro corretta eliminazione tramite rigenerazione, combustione o smaltimento;
  • cedere gli oli usati raccolti in via prioritaria, alla rigenerazione tesa alla produzione di oli base [..];
  • perseguire e incentivare lo studio, la sperimentazione e la realizzazione di nuovi processi di trattamento e di impiego alternativi;
  • operare nel rispetto dei principi di concorrenza, di libera circolazione dei beni, di economicità della gestione, nonché della tutela della salute e dell’ambiente da ogni inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo.

Tecnologie e competenze per la gestione dei rifiuti

Secondo Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, “Il successo dell’economia circolare passa da una corretta gestione dei rifiuti, in particolare quelli speciali che, se non adeguatamente trattati, rischiano di compromettere la salute umana e ambientale. L’applicazione del modello circolare ha poi ripercussioni positive sull’ambiente, perché contribuisce a contrastare la crisi climatica, allontana il rischio di dispersione e riduce le emissioni inquinanti e le importazioni, e inoltre, a livello sociale, favorisce il risparmio sulla bolletta energetica”.

Come tiene a sottolineare Riccardo Piunti, presidente Conou, della filiera coordinata dal consorzio fanno parte “imprese di raccolta e rigenerazione che si occupano di olio minerale e di altri rifiuti industriali, tutte accomunate dagli standard etici, ambientali tecnici che il Conou esige. L’impianto Mecomer è stato identificato per la tappa dei Cantieri di Legambiente di quest’anno in quanto dimostra come la gestione di rifiuti critici e pericolosi (che la nostra industria produce) può essere fatta nel rispetto assoluto dell’ambiente e del territorio, nonché della salute dei cittadini. Peraltro, ciò può avvenire anche sviluppando un’occupazione di qualità (tecnici, chimici, ingegneri), contribuendo alla crescita e allo sviluppo di nuovi mestieri e nuove tecnologie”.

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