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Vehicle to grid: come potrebbe rivoluzionare mobilità e rete elettrica

Una ragazza che fa benzina
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La tecnologia vehicle to grid è una delle numerose alternative che abbiamo a disposizione per rivoluzionare il mondo della mobilità in maniera sostenibile e dunque con un occhio di riguardo nei confronti del nostro pianeta Terra. Scopriamo esattamente di cosa si tratta e come funziona più nel dettaglio.

Indice contenuti

Cos’è la tecnologia vehicle to grid

Scopriamo insieme tutte le curiosità riguardo l'interessante tecnologia Vehicle to grid e sul modo in cui può fare la differenza a livello ambientale.
Una persona che fa benzina

Il mondo scientifico ci sta avvisando da anni rispetto alla necessità di trovare soluzioni sostenibili a livello della produzione e del consumo di energia. Il problema è che si tratta di una risorsa piuttosto volatile e, come tale, richiede una capacità di stoccaggio significativa. Con la tecnologia vehicle-to-grid (anche chiamata V2G), possiamo per esempio utilizzare i veicoli elettrici per gestire meglio la domanda di energia rinnovabile e bilanciare così il nostro sistema energetico. Ma in che modo esattamente?

In sostanza, stiamo parlando di una particolare tecnologia capace di trasferire energia dalla batteria di un veicolo elettrico (EV) alla rete elettrica. Grazie al V2G, la batteria di un’automobile elettrica può essere scaricata in risposta a determinati segnali, come ad esempio la variazione della produzione o del consumo di energia nelle vicinanze.

La V2G supporta la ricarica bidirezionale, permettendo al contempo di caricare la batteria del veicolo, ma anche di prelevare l’energia immagazzinata e reinserirla nella rete. Attenzione: la ricarica bidirezionale e il VTG potrebbero in apparenza sembrare la stessa cosa, ma tra i due sistemi ci sono in realtà delle differenze, per quanto sottili. Mentre la ricarica bidirezionale consente sia la carica che la scarica della batteria, il V2G si limita a permettere il trasferimento di energia dalla batteria del veicolo verso la rete.

Come funziona

In altri termini, con questa tecnologia i conducenti di un’auto elettrica vedono la batteria del mezzo come un’estensione della rete elettrica, ovvero come una riserva di energia da cui i fornitori di elettricità possono attingere occasionalmente.

La ricarica diventa un processo bidirezionale, il che implica che la rete non si limita più a rifornire la batteria del veicolo con elettricità, ma vede la batteria stessa come una risorsa energetica da cui attingere per soddisfare diverse necessità di consumo. Grazie alla tecnologia vehicle-to-grid, insomma, i proprietari di veicoli elettrici possono accumulare energia quando le tariffe sono più convenienti e utilizzarla successivamente, quando i prezzi salgono.

I vantaggi dal punto di vista climatico

Permettendo di bilanciare una quantità crescente di energia rinnovabile all’interno del nostro sistema energetico, è dunque evidente come una soluzione simile ci aiuti a combattere contro il cambiamento climatico. Si tratta di un obiettivo di non poco conto, considerato che gli scienziati hanno dimostrato come la temperatura media del nostro pianeta sia aumentata rispetto ai livelli pre industriali di ben 1 grado.

Come già anticipato, mano a mano che la produzione di energia rinnovabile entra sempre più nel nostro sistema energetico, genera una maggiore volatilità e richiede di conseguenza nuovi modi per bilanciare e immagazzinare l’energia rinnovabile. Per fortuna, sembra che si stia piano piano riuscendo a ridurre le emissioni di carbonio in un settore storicamente molto inquinante come quello dei trasporti. La svolta è arrivata con l’arrivo (e la rapida diffusione) dei veicoli elettrici, che se nel 2020 erano il 6% del totale nel 2022 ammontavano al 14% di tutti i mezzi in circolazione.

Le batterie degli EV sono di gran lunga la forma di stoccaggio energetico più conveniente, poiché non richiedono investimenti aggiuntivi in hardware e con il V2G possiamo utilizzare la capacità della batteria fino a 10 volte più efficacemente rispetto alla semplice ricarica intelligente. Questa tecnologia, insomma, ci permette di usare la popolazione di veicoli esistente in modo molto più efficiente rispetto al passato.

Gli altri vantaggi

Ovviamente i lati positivi di una tecnologia simile non si limitano all’aspetto ambientale. Un automobilista che rientra a casa la sera potrebbe, ad esempio, sfruttare l’energia accumulata nella batteria della sua auto elettrica per far funzionare gli elettrodomestici domestici. Successivamente, potrà ricaricare la batteria più tardi nella notte, approfittando in questo modo delle tariffe più basse offerte dal proprio fornitore di energia.

Allo stesso modo, la tecnologia V2G offre la possibilità di caricare le batterie nelle ore in cui l’energia viene generata da fonti rinnovabili e di utilizzarla quando l’energia solare o eolica non è disponibile.

Questo è anche il principio che guida i sistemi di accumulo di energia stazionari, progettati per dare una seconda vita alle batterie, creando riserve di elettricità a livello di una stazione di ricarica.

Le sfide da affrontare

Ecco le curiosità sulla tecnologia vehicle to grid, una soluzione molto interessante per lo stoccaggio e l'utilizzo sostenibile di energia per le automobili.
Una macchina sportiva che sfreccia

Vale comunque anche la pena mettere in evidenza alcune delle criticità legate alla V2G, per averne un quadro più completo. Dovendo affrontare una carica e scarica frequente il V2G potrebbe influire a lungo andare sulla durata della batteria di un veicolo elettrico, anche se ogni giorno viene utilizzata solo una piccola percentuale della sua capacità.

Inoltre, un sistema simile comporta comunque una determinata perdita di energia: l’efficienza attuale, infatti, varia generalmente tra il 50% e il 70%. Infine, per le sue caratteristiche intrinseche la sua integrazione comporta costi più elevati per i produttori, il che può limitarne l’inclusione su modelli specifici o a versioni di fascia alta.

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Alberto Muraro

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