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G Cans: come Tokyo si difende dalle inondazioni

G Cans: foto panoramica di una strada a Tokyo
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Nella periferia più settentrionale di Tokyo, presso la prefettura di Saitama, si estende un canale sotterraneo. Situato sotto un campo da calcio e uno skate-park, il tunnel è lungo 6,4 km. Si tratta di un’infrastruttura di dimensioni colossali, la quale pare uscita direttamente da un film di fantascienza. Il nome ufficiale è sistema di drenaggio esterno dell’area metropolitana di Tokyo. Il canale scende sotto terra per oltre 50 metri e ha lo scopo preciso di contenere e limitare il fenomeno delle inondazioni. Il nome comune con cui viene chiamato dai residenti, e da chi lo ha concepito, è quello di G Cans. Vediamo come funziona il tunnel e quale sia la sua utilità in caso di inondazione.

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Il G Cans Project


G Cans Project è un sistema di drenaggio esterno che serve l’area metropolitana di Tokyo. Noto anche come tunnel sotterraneo, è un’infrastruttura idraulica ideata per mantenere sotto controllo le inondazioni. È la più grande infrastruttura al mondo nella sua tipologia. G Cans è stato costruito tra il 1992 e il 2006, per una spesa di circa 2 miliardi e mezzo di euro. Strutturalmente, consiste in un complesso di 6,4 km di tunnel, situati a diverse profondità, fino a 50 metri sotto la superficie. Questi collegano 5 silos giganti a un unico grande serbatoio, ribattezzato il Tempio.  Questo sistema di drenaggio delle acque alluvionali è capace di pompare fuori dalla struttura anche 200 metri cubi di acqua ogni secondo.

Dal momento che la città di Tokyo sorge presso un’area a rischio, poiché posta in una depressione collocata al di sotto del livello del mare, è maggiormente esposta alla minaccia delle inondazioni. Per tal motivo, questa struttura sotterranea funge da sistema anti-alluvione, diventando, a tutti gli effetti, un’infrastruttura avanzata capace di difendere la città e i suoi numerosissimi abitanti. Il G Cans Project ha richiesto un lavoro di quasi 15 anni ma oggi è, a tutti gli effetti, un capolavoro dell’ingegneria. Non a caso, riveste una funzione fondamentale per proteggere e tutelare uno dei nuclei urbani più popolosi al mondo.

Come funzionano i tunnel alluvionali giapponesi

G Cans: pioggia sull'asfalto
Il sistema dei G Cans può proteggere Tokyo in caso di alluvione


Cerchiamo di capire bene come funzioni questo complesso sistema di raccolta idrica. L’acqua di un’inondazione viene innanzitutto raccolta attraverso i canali di scolo, collocati strategicamente in giro per la città. Questi la fanno confluire all’interno dei 5 silos, disposti lungo il tunnel sotterraneo. Ciascuna di queste capienti cisterne è molto profonda, 65 metri. La loro larghezza è di 32 metri. Sostanzialmente, sono grandi abbastanza da contenere, al loro interno, la Statua della Libertà. O, alternativamente, uno space shuttle.

Quando i silos si riempiono, secondo il celebre principio dei vasi comunicanti, l’acqua si fa strada fino a un serbatoio posto al termine del tunnel. Le dimensioni di questo bacino sono di 25 metri d’altezza, 177 di lunghezza e 78 di larghezza.

Una volta terminata l’emergenza alluvione al livello superficiale, quattro turbine a motore che ricordano abbastanza quelle di cui si servono gli aerei di linea, spingono l’acqua del serbatoio di nuovo verso l’esterno. Ciò vale a dire che la restituiscono al vicino corso d’acqua, il fiume Edo, e lo fanno con una potenza tale da pompare 200 metri cubi d’acqua al secondo. Per visualizzare questa quantità, si pensi che è come svuotare una piscina olimpica in circa 12 secondi.

I benefici dei G Cans


Questo elaborato sistema di tutela e prevenzione, porta numerosi benefici all’area urbana della capitale giapponese. La collocazione nella prefettura di Saitama non è certo casuale. Questa zona è ricca di fiumi e torrenti, i quali scorrono dal Nord del Paese verso la grande area di Tokyo. Dal momento in cui è stato completato, si stima che il sistema dei G Cans (i quali, come si sarà inteso, non sono altro che le grandi cisterne già descritte) abbia ridotto, fino all’80%, i danni causati dalle inondazioni. L’infrastruttura protegge dal pericolo dell’acqua un’area di circa 13 milioni di abitanti.

Il Consiglio centrale per la gestione dei disastri di Tokyo ha calcolato che, se una pioggia di 550 millimetri colpisse la città per tre giorni, questa causerebbe l’esondazione del fiume Arakawa. Di conseguenza, si allagherebbero contemporaneamente ben 97 stazioni della trafficatissima metropolitana attiva sotto la capitale. La statistica dice che un simile scenario ha possibilità concrete di capitare soltanto una volta ogni 200 anni. Si tratta di uno dei peggiori scenari possibili per il nucleo urbano ma, ad ogni modo, i G Cans riuscirebbero comunque a contrastarlo in maniera decisa, scongiurando la totale paralisi cittadina.

Come ci si può facilmente immaginare, quella di Tokyo è la più grande struttura di controllo delle inondazioni esistente al mondo. Un simile sistema di prevenzione potrebbe persino apparire esagerato, dati alla mano, poiché una quantità d’acqua come quella che riempirebbe le condutture è veramente molto rara. Per tal motivo, il sistema dei G Cans è stato oggetto di numerose discussioni politiche relative al suo rapporto tra costi e benefici. Alla fine, però, la linea della massima sicurezza ha prevalso e l’infrastruttura è stata completata per intero.

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Mattia Mezzetti

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