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Dove si butta il polistirolo e come viene riciclato?

Scopriamo insieme tutto quello che è necessario sapere riguardo al polistirolo e sulle modalità di smaltimento del materiale.
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Almeno una volta nella vita chiunque ha a che fare con il polistirolo, un tipico materiale bianco e leggero ampiamente utilizzato per gli imballaggi: proprio in funzione delle sue caratteristiche, infatti, è in grado di proteggere i prodotti più fragili all’interno delle scatole di cartone. Forse però non tutti sono a conoscenza sia delle modalità precise di smaltimento del polistirolo, sia dei processi dietro al suo riciclo. Ecco tutto quello che è necessario sapere a riguardo.

Indice

Che cos’è il polistirolo

Il polistirolo è un tipo di materiale molto usato per gli imballaggi, ma è inquinante: ecco come si smaltisce.
Una ragazza con un bicchiere di polistirolo

Il polistirolo è tipo di materiale plastico molto versatile utilizzato per la produzione di una vasta gamma di prodotti destinati ai consumatori: esso viene prodotto polimerizzando lo stirene, una sostanza chimica derivata dal petrolio molto importante per la fabbricazione di numerosi prodotti.

Spesso lo vediamo impiegato in articoli che richiedono trasparenza, come imballaggi alimentari ed attrezzature da laboratorio. Il polistirolo viene anche trasformato in un particolare materiale schiumoso, chiamato polistirolo espanso (EPS) o polistirolo estruso (XPS), apprezzato per le sue proprietà isolanti e ammortizzanti: non di rado infatti lo troviamo utilizzato anche come materiale da costruzione. Tra le varietà presenti sul mercato, infine, vale anche la pena citare il polistirene antiurto (HIPS).

I problemi legati al polistirolo

Trattandosi di un materiale plastico, il polistirolo rappresenta una seria minaccia per l’ambiente. Come precisato a Repubblica da Rosalba Giugni, presidentessa dell’associazione ambientalista Marevivo:

In Italia si pensa che ogni anno vengano consumati 10 milioni di cassette di polistirolo, in modalità usa e getta. Si stima che tra le sole Ancona e San Benedetto del Tronto se ne usino almeno 750.000. E per avere un’idea dell’impatto complessivo basta pensare che una sola cassetta, quando finisce in mare e si sfalda, può produrre oltre un milione di microplastiche, che poi entrano nelle catene alimentari dei pesci e quindi di riflesso anche dell’uomo.

Per tentare di risolvere questo tipo di problematica, ad ogni modo, c’è chi ha iniziato ad attivarsi con una serie di nobili iniziative: è il caso, ad esempio, del progetto BlueMed, che ha interessato tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che punta a limitare quanto più possibile l‘inquinamento da plastiche nei nostri mari. Tra l’altro, sappiamo che il polistirolo rappresenta il 30% del contenuto di una normale discarica media e che, come le altre plastiche, necessita centinaia di anni per decomporsi in natura.

Ad ogni modo, è importante ricordare che anche la prevenzione gioca un ruolo centrale, e in generale essere informati sui processi di smaltimento di questi inquinanti ci può aiutare a limitare i danni già a monte.

Dove si butta il polistirolo?

Nel momento in cui avessimo a che fare con la classica scatola da imballaggio piena di polistirolo dovremmo buttare questo materiale nel bidone del secco indifferenziato. Se invece ci trovassimo davanti al polistirolo usato per alimenti in questo caso la scelta giusta sarebbe il bidone della plastica. Si tratta in ogni caso di normative generali, che potrebbero eventualmente cambiare da un Comune all’altro: per essere sicuri al 100% sarebbe dunque consigliabile consultare le indicazioni della propria città riportate di norma nel suo sito/profilo social ufficiale.

A proposito, bisogna sottolineare come molti Comuni rifiutino del tutto il polistirolo, mentre altri lo ammettano soltanto se inserito in appositi contenitori per il riciclaggio, se non direttamente presso le isole ecologiche

Il riciclo del polistirolo

Ci sono in ogni caso anche degli aspetti positivi rispetto a questo materiale, come per esempio il fatto che non solo è facilmente riciclabile, ma può anche essere riciclato all’infinito.

Il riciclo del polistirene viene portato a termine attraverso il recupero degli scarti di produzione e dei prodotti o imballaggi giunti a fine vita e può essere fatto all’infinito senza che questo infici la qualità del materiale. Vale la pena ricordare, a proposito, che nel nostro Paese possiamo vantare un circuito virtuoso di raccolta del polistirolo che permette al 59% dei rifiuti da imballaggi in EPS post-consumo di essere recuperati e che include diversi organi e istituzioni, tra le quali spiccano anche il CONAI e COREPLA. Una buona parte del polistirolo riciclato viene successivamente ritrasformato a sua volta in polistirene espanso.

Riciclo creativo del polistirolo

Il polistirolo è molto usato come materiale isolante e per gli imballaggi, ma ha un importante impatto ambientale: ecco come smaltirlo.
Nastro adesivo circondato da polistirolo

Come molti altri materiali simili anche il polistirolo potrebbe essere utilizzato in modi molto interessanti, originali e creativi, senza dunque essere necessariamente gettato nella spazzatura. Ecco alcuni esempi a riguardo:

  • Arte e artigianato: il polistirolo può essere tagliato, modellato e decorato per creare opere d’arte e progetti artistici. È possibile utilizzarlo per realizzare sculture, modelli o persino decorazioni natalizie. Sono tante le idee che possono essere sviluppate in questo senso, perché no anche con il contributo dei più piccoli;
  • Coltivazione: i contenitori di polistirolo di maggiori dimensioni possono essere riutilizzati come vasi per le nostre piante da giardino. Per una resa ottimale li possiamo forare sul fondo per il drenaggio e utilizzarli di conseguenza per piantare fiori o ortaggi di vario tipo;
  • Riempitivo: con un po’ di competenze tecniche di base il polistirolo può essere utilizzato anche come riempitivo per cuscini, sedili di mobili e molto altro ancora.

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Alberto Muraro

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